Sanguinaria strategia del Pkk contro Turchia
Il Pkk ha lanciato un’offensiva terroristica contro la Turchia che ha costellato il 2016 di stragi; l’attentato suicida del 10 dicembre alla Vodafone Arena di Istanbul appaltato al Tak (una costola del Pkk), è solo l’ultimo episodio di una strategia sanguinaria che segna una nuova fase di quella lunga guerra.
I fatti dicono che Erdogan sta distruggendo le ambizioni del Pkk su tutti i fronti, sia politici che militari. Sul campo, a seguito di accordi regionali mediati da Mosca, i militari turchi sono ad al-Bab, affondando definitivamente il sogno ambizioso di un “Rojava” unito, una sorta di entità curda, nei fatti indipendente, a ridosso del confine turco. Sul versante politico, l’accordo stretto sull’onda delle stragi fra Akp (il partito del Presidente) e i nazionalisti kemalisti dell’Mhp, garantirà ad Erdogan quell’agognata riforma costituzionale che l’incoronerà “califfo”.
Un’agibilità militare in terra siriana ed un accordo politico permessi proprio dalla cinica quanto avventuristica strategia del Pkk, che ha avuto il risultato di legittimare agli occhi dell’opinione pubblica turca la durissima repressione contro i Curdi, che stanno finalmente comprendendo come alla radice di buona parte delle loro sventure ci siano proprio il Pkk e l’Hdp, organizzazioni che hanno usato strumentalmente la causa curda, prosperando sulle sue rovine grazie alla copertura mediatica assicurata da un Occidente interessato.
È per questo che, visti fallire i propri sogni di successo, e con una popolarità fra la popolazione curda in caduta libera, l’attuale disegno del Pkk è di suscitare un’ondata di sdegno fra l’opinione pubblica turca che faccia terra bruciata attorno ai Curdi, impedendo loro di abbandonare il suo abbraccio mortale e costringendoli a rimanere sotto la sua incondizionata autorità.
Destino tragico quello dei Curdi, condannati a subire la repressione e l’emarginazione suscitata da quelle organizzazioni (Pkk in testa) che hanno espropriato la sua causa usandola per i propri interessi.
di Redazione