Salvini manda in vacanza il governo Giallo-Verde
È arrivata la fine del Governo Giallo-Verde e lo ha fatto senza sorprendere nessuno tranne il Movimento 5 stelle, che sino alla fine ha tentato il tutto per tutto per tenere insieme una coalizione. La Lega, entrata al governo con un dignitoso 17%, si è ritrovata ad un anno di distanza, ad aver fagocitato il partito di Di Maio che alle elezioni europee ha dimezzato i propri consensi regalandoli a Salvini. Oggi la Lega gode di un consenso che supera il 34%.
La maggioranza Lega-5 Stelle, di fatto, non esiste più e lo ha comunicato il domus del governo, quel Matteo Salvini che adesso chiede “pieni poteri”. La risposta del primo ministro Conte è stata dura e non ha risparmiato frecciate pesanti verso il suo alleato di governo: “ Il governo ha sempre lavorato, non è mai stato in spiaggia”, ha affondato il presidente Conte che ha proseguito con lo stesso tenore sino a sottolineare: “Non spetta al ministro dell’Interno decidere i tempi della crisi, ma gli spetta spiegare le ragioni che lo inducono a interrompere bruscamente il cammino del governo”.
Parole secche che forse sarebbero dovute essere pronunciate prima visto che ormai i giochi sono fatti. In tutto ciò è da segnalare il silenzio e l’assenza di Luigi Di Maio che si è inabissato lasciando spazio a Giuseppe Conte, il vero rivale di Salvini in queste ore.
Il ministro dell’Interno, lo ha ribadito anche Conte, scalpita per raccogliere la rabbia della gente che si manifesta in quei sondaggi che danno la Lega vicina al 40%. Al momento ci sono vari impedimenti ai desiderata di Salvini visto che il Parlamento Italiano è ufficialmente in ferie. Le Camere sono chiuse ed i funzionari in ferie, la riapertura è prevista per il 9 Settembre quando si voterà per la riduzione del numero dei parlamentari.
Un governo può cadere in due modi: con una crisi parlamentare o con una crisi extraparlamentare. In quest’ultimo caso non è previsto il passaggio alle Camere, cosa che Conte ha scongiurato visto che vuole passare dal Senato, ma l’ostacolo più grande rimane il Presidente della Repubblica che deve attendere la caduta formale del governo per poi decidere cosa fare. Non è escluso che ci saranno le consultazioni per cercare una nuova maggioranza e semmai vi fosse lo spiraglio per una nuova maggioranza Mattarella dovrebbe scegliere il profilo più adatto a cui conferire il delicato incarico. Questa possibilità appare improbabile visto che il governo giallo-verde possiede la maggioranza al Senato e alla Camera. Altra soluzione potrebbe essere il “governo balneare”, un esecutivo guidato da un politico super partes con un breve mandato per traghettare l’Italia al voto.
Ci aspetta un fine estate in cui oltre il caldo, saremo costretti a sopportare l’ennesima campagna elettorale pregna di slogan vuoti e becera propaganda.
di Sebastiano Lo Monaco