Saad Hariri a Washington: “Operazione ‘Tempesta Decisiva’ anche in Siria, Iraq e Libano”
Il rampollo libanese di causa Saud, Saad Hariri, è arrivato a Washington martedì mattina per una visita di alcuni giorni durante la quale ha incontrato una serie di alti funzionari degli Stati Uniti, per colloqui attinenti alle varie crisi regionali. Alle riunioni hanno partecipato anche gli aiutanti politici di Hariri e diversi funzionari del Dipartimento di Stato.
Mercoledì mattina Hariri ha incontrato il segretario di Stato americano John Kerry, per discutere oltre che della situazione politica in Libano, anche della campagna militare saudita “Tempesta Decisiva” contro lo Yemen. Il politico libanese, elogiando l’operato dell’Arabia Saudita – effettivamente massacrare migliaia di civili rappresenta un ottimo risultato – in Yemen, ha sollecitato Kerry a sostenere la medesima iniziativa militare anche contro Siria, Iraq e Libano. Le Osservazioni di Hariri giungono un giorno dopo che l’Arabia Saudita ha annunciato la fine degli attacchi aerei contro lo Yemen.
Da sottolineare che l’operazione militare saudita in Yemen ha provocato la morte di circa 2.800 civili, devastato un intero Paese e ridotto alla fame tutta la popolazione yemenita. Tutto ciò senza raggiungere gli obiettivi prefissati, cioè riportare al potere il loro fedele alleato l’ex presidente Hadi, ed eliminare i combattenti sciiti Ansarullah. Infatti, l’avanzata dei miliziani sciiti per liberare il Paese dai terroristi filo-sauditi continua speditamente malgrado la brutale aggressione di Riyahd.
Mentre Hariri ha fortemente sostenuto l’intervento militare saudita in Yemen, Iran ed Hezbollah hanno condannato Riyadh per aver guidato la coalizione di Stati arabi che il 26 marzo ha lanciato l’offensiva.
Alla fine dei colloqui Kerry ha osservato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere le forze “moderate” del Libano e l’esercito di Beirut, nel tentativo di “fornire il futuro che il popolo libanese merita”.
Hariri ha espresso la sua gratitudine per il sostegno americano dato all’esercito libanese, riferendosi all’invio effettuato negli ultimi mesi di decine di blindati americani Humvee, di 70 obici M-198 ed oltre 26 milioni di munizioni.
Rafiq Hariri, padre di Saad è stato per lungo tempo alleato della Siria e di Hezbollah, mantenendo buoni legami anche con Teheran. Dopo il suo assassinio – ovviamente questa sua posizione di dialogo infastidiva qualcuno – il figlio Saad, vissuto tra i salotti di Parigi e Riyahd, è divenuto il più fedele referente di casa Saud e dell’Occidente in Libano, schierandosi apertamente contro Hezbollah, Siria e Iran.