Russia, prima centrale nucleare galleggiante verso l’Artico
La Russia ha avviato ufficialmente la prima centrale nucleare galleggiante del mondo a bordo di una gigantesca nave, come parte del programma a lungo termine di Mosca per far fronte alle carenze energetiche nella rigida regione del nord e dell’Estremo Oriente.
L’unità galleggiante nucleare (Fpu) Akademik Lomonosov, dal nome del famoso scienziato russo Mikhail Vasilyevich Lomonosov, è stata rimorchiata sabato scorso da un cantiere navale di San Pietroburgo, dove era in costruzione dal 2009. Si prevede che la nave salperà attraverso il Mar Baltico e arriverà a Murmansk, dove riceverà per la prima volta combustibile nucleare e si sottoporrà a preparativi prima di salpare per la sua base operativa al porto artico di Pevek, nella regione di Chukotka in Estremo Oriente russo, dove attraccherà.
Il progetto arriverà a pieno funzionamento nell’estate 2019. A bordo della nave ci sono due reattori di propulsione navale modificati, che si trovano sulle navi da guerra e che permettono alla nave di produrre fino a 70 Mw di elettricità. È sufficiente energia per alimentare una città di 100mila persone, questi i dati secondo la società statale russa per l’energia atomica, Rosatom, che gestisce la nave.
Lomonosov sarà anche utilizzata per alimentare centrali petrolifere e gas. Il suo compito principale è fornire energia elettrica agli impianti industriali remoti, alle città portuali e alle piattaforme offshore di gas e petrolio. La Fpu appartiene alla flotta nucleare galleggiante (Fnpp), che secondo Rosatom è progettata per resistere alle condizioni più difficili in mare. La Fnpp è progettata con il grande margine di sicurezza che supera tutte le possibili minacce e rende i reattori nucleari resistenti agli tsunami e altri disastri naturali.
Inoltre, i processi nucleari presso l’unità di potenza galleggiante soddisfano tutti i requisiti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e non rappresentano alcuna minaccia per l’ambiente. La dichiarazione si è resa necessaria per mitigare le preoccupazioni sollevate da alcuni gruppi pro-ambiente sui potenziali rischi di avere dei reattori così potenti galleggianti sull’acqua.
Greenpeace ha criticato il programma ed ha definito la Lomonosov un Titanic nucleare. Questa pericolosa impresa non è solo una minaccia per l’Artico, ma potenzialmente, anche per altre regioni naturali densamente popolate o vulnerabili”, ha dichiarato l’esperto nucleare di Greenpeace per l’Europa centrale e orientale Jan Haverkamp. Funzionari delle nazioni scandinave, tra cui Norvegia e Svezia, hanno anche espresso preoccupazioni per possibili problemi che possono sorgere sulla nave. La Russia ha tuttavia respinto le critiche e ha intenzione di portare avanti il programma Fnpp. I lavori di costruzione di una seconda Fpu dovrebbero iniziare il prossimo anno.
Mentre la Russia è il primo Paese ad utilizzare reattori a propulsione navale per scopi energetici civili, molti Paesi, tra cui Stati Uniti e Francia, li hanno usati per alimentare le loro navi da guerra.
di Sebastiano Lo Monaco