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Russia-Israele: quali cambiamenti dopo abbattimento aereo militare?

Mosca e Tel Aviv hanno avuto sempre ottimi legami nonostante le atrocità commesse da Israele in Medio Oriente, ma improvvisamente sembra che i rapporti siano stati messi in discussione. Il tutto nasce dalle accuse rivolte dalla Russia a Israele per l’abbattimento del suo aereo da guerra Il-20 al largo della costa siriana e la conseguente morte dei 15 membri dell’equipaggio. Sebbene l’aereo sia stato tecnicamente abbattuto da un missile siriano, la Russia ha chiarito che i piloti israeliani hanno usato l’aereo russo Il-20 come copertura dai sistemi di Difesa dell’esercito siriano.

Russia-IsraeleIl Medio Oriente storicamente è stata una regione al centro di aspre rivalità. La tensione crebbe sempre più dopo che la cosiddetta “Primavera araba” portò ulteriore scompiglio in un’area già complessa, piena di interessi in collisione e di scontri ambiziosi tra vari attori, grandi e piccoli. Tuttavia, la Russia e Israele hanno sempre mantenuto buoni rapporti.

Solo quest’anno, il presidente Vladimir Putin ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu tre volte, e ogni volta i media non hanno ottenuto molti dettagli dalle discussioni a porte chiuse. Attraverso una delicata diplomazia dietro le quinte, Mosca ha saputo mantenere stretti rapporti di lavoro con Israele. Il fatto che sia uno degli alleati più stretti degli Stati Uniti non è mai stato un problema per Mosca. La stessa Russia ha continuato a sviluppare legami con la Turchia e l’Iran, la nemesi di Israele, riuscendo a trattare anche le preoccupazioni di Israele.

Per la Russia, Israele non è solo un importante partner geopolitico con capacità nucleari, situato nel cuore della regione più turbolenta del mondo. È anche sede di circa 1,3 milioni di espatriati provenienti dai Paesi post-sovietici. Questa grande diaspora svolge un ruolo significativo per la Russia nelle relazioni con il regime di Tel Aviv.

Anche la guerra in Siria, dove Israele – nella speranza di arginare l’influenza iraniana – sostiene e arma i controversi “ribelli” anti-governativi, non ha provocato nessuna crisi nelle relazioni con la Russia. Nel corso del conflitto, l’aviazione israeliana ha condotto numerosi attacchi aerei contro obiettivi in Siria. Ogni attacco è stato fortemente condannato dalla Siria e dalla Russia, che hanno sottolineato che qualsiasi incursione militare nel Paese senza l’approvazione del governo e delle Nazioni Unite è illegale.

Ma il raid di qualche giorno fa su Latakia e il danno collaterale dell’aereo militare russo abbattuto, possono infliggere gravi danni alle relazioni tra i due Stati. Israele si oppone fermamente al rafforzamento della presenza iraniana nella regione, quindi le sue recenti azioni potrebbero essere un tentativo di ricordare a tutti che la crisi siriana ha coinvolto altre parti interessate. Da sottolineare, che il raid israeliano a Latakia è stato effettuato il giorno dopo il raggiungimento di un accordo tra Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyp Erdogan sulla situazione attorno a Idlib, l’ultima roccaforte dei “ribelli” fuori del controllo del governo siriano. Di sicuro, a Mosca non basteranno le ipocrite scuse del regime israeliano.

di Giovanni Sorbello

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