Primo Piano

Roma. Presidio di solidarietà con i prigionieri politici irlandesi

di Federico Cenci

Sabato scorso i turisti accalcati sulla scalinata di Trinità de’ Monti, a Roma, hanno assistito a un insolito spettacolo. Un gruppo di circa cinquanta sostenitori della causa repubblicana irlandese ha issato su una delle due terrazze uno striscione di carta dall’eloquente testo, “Libertà per i prigionieri politici irlandesi”.

 È così che anche Roma, come altre 14 città in tre continenti, ha partecipato all’International Day of Action, evento a sostegno dei Pow irlandesi, i repubblicani irlandesi prigionieri di guerra. Più di 100 uomini e donne irlandesi, infatti, sono attualmente detenuti nelle prigioni irlandesi, inglesi e lituane in condizioni definite disumane.

La mobilitazione internazionale è stata organizzata dal comitato “Support the POWs!”. Dieter Blumenfeld, portavoce del comitato, ha affermato alla vigilia dell’evento: “A oltre trent’anni dagli scioperi della fame del carcere di Long Kesh, i prigionieri irlandesi sono ancora una volta costretti a protestare per i loro diritti”. Il comitato ricorda, con un comunicato diffuso tramite volantini durante i presidi, che molti prigionieri stanno portando avanti da più di un anno una protesta dello sporco e dell’assenza di igiene personale. Questi detenuti hanno diritto a una sola ora d’aria al giorno, denunciano inoltre di essere vittime di violenti strip-search (perquisizioni a corpo nudo) ogni volta che ricevono visite o che partecipano alle udienze.

Sul volantino distribuito nelle 15 città in cui si è tenuto il Day of Action, si ricorda che “il 27 ottobre è l’anniversario dello sciopero della fame del 1980 tenutosi negli H-Block. Supportiamo i prigionieri di oggi e mettiamo pressione agli inglesi, allo Stato libero d’Irlanda e al governo lituano. È nelle nostre mani la possibilità di scongiurare il ripresentarsi di una situazione come quella della stagione 1980/81”. La situazione cui si fa riferimento è la morte di dieci partecipanti allo sciopero della fame che 32 anni fa intrapresero i detenuti repubblicani, mezzo estremo per tentare di ottenere dalle autorità britanniche lo status di prigionieri politici.

Massimiliano Vitelli, portavoce per l’Italia del Republican Sinn Féin, è raggiante per l’ottima riuscita del presidio, vivacizzato qualche minuto dai canti di una scolaresca irlandese incuriosita dalla presenza di proprie bandiere nazionali in un caratteristico palcoscenico romano. “L’evento – afferma Vitelli – è teso a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale riguardo a una realtà che appare oggi incredibile, quella dei prigionieri repubblicani irlandesi privati di ogni minimo diritto”. Vitelli accusa inoltre che “la presenza di truppe britanniche nelle 6 contee occupate è un residuo d’epoca coloniale ancora esistente in Europa”. In ragione di ciò, il portavoce per l’Italia del partito repubblicano irlandese annuncia: “La nostra lotta andrà avanti finché non avverrà il completo ritiro delle forze britanniche, politiche e militari, dall’isola d’Irlanda”.

Fonte: http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi