Italia vista dall’Iran attraverso la traduzione letteraria
Si è svolto il 26 giugno presso la Casa delle traduzioni di Roma il sesto incontro letterario dal titolo: “L’Italia vista dall’Iran attraverso la traduzione letteraria”.
Il Dott. Mohammad Khani, Direttore dell’ufficio internazionale dell’Istituto Book City ha presentato l’andamento della conoscenza di letteratura contemporanea italiana in Iran negli ultimi 10 anni.
Di seguito pubblichiamo la sua relazione.
Buonasera a tutti. Grazie per aver accettato l’invito e per la vostra presenza. Sono molto lieto di trovarmi ancora una volta nella Casa delle traduzioni di Roma, in una città cosi bella e storica, a parlare di letteratura per poter aumentare la nostra conoscenza reciproca. Ringrazio la dr.ssa Cives e le Dr.sse Ferraro e Filippini di Ponte33 per aver organizzato questo evento. Ringrazio anche il Dr. Pourmarjan e il sig. Yazdani per il grande lavoro che fanno ogni volta che vengo in Italia e in generale per la diffusione della cultura iraniana in Italia.
Oggi la conoscenza principale e più importante delle nazioni si realizza attraverso la letteratura.
L’Iran e l’Italia sono due Paesi che per la loro ricchezza culturale e per la loro antica civiltà hanno tante cose da dire .
Oggi vogliamo presentarvi il quadro della letteratura italiana negli ultimi 10 anni in Iran dal punto di vista della traduzione e della pubblicazione, e dal punto di vista dell critica letteraria.
Prima di cominciare, sento il dovere di ricordare un caro amico mio e della letteratura italiana, Bahman Farzaneh, che ha vissuto per 50 anni a Roma e ha tradotto più di 50 opere letterarie degli scrittori italiani in persiano. Bahman purtroppo ci ha lasciato l’anno scorso.
Farazaneh amava la città di Roma e diceva che era bella dal cielo alla terra. Lui ha vissuto i migliori anni della sua vita a Roma e ha fatto conoscere agli iraniani diversi scrittori italiani tra i quali Grazia Deledda e Alba De Sespedes
Pascale Casanova, il critico e ricercatore francese, in un suo libro dal titolo La Repubblica Mondiale delle Lettere dice che in Italia, ed in particolare in Toscana, la produzione letteraria in una lingua comune, nazionale, non solo è stata iniziata prima che in altre parti, ma ha avuto anche un poter maggiore.
Tre poeti toscani, Dante, Petrarca e Boccaccio, hanno contribuito ad arricchire il patrimonio letterario del loro periodo non solo in Italia, ma anche in Europa.
Come la lingua persiana viene conosciuta grazie ai nomi di Saadi e Ferdosi, allo stesso modo la lingua italiana è fortemente collegata al nome di Dante che ha avuto un ruolo importante per la liberazione della lingua italiana comune dal dominio latino.
La logica di Dante è cosi forte che successivamente diversi iscrittori l’hanno scelto come fonte d’ispirazione.
Sono passati più di 700 anni dalla nascità della letteratura italiana e noi in Iran conosciamo bene le opere della letteratura classica italiana. Le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio sono state tradotte in persiano.
Nonostante Leopardi sia il più grande poeta lirico dopo Dante, nella traduzione delle sue opere in persiano non aveva la fortuna di altri poeti, e le sue opere non sono conosciute in Iran come meritano.
Tra gli scrittori, i filosofi e gli storici della storia della cultura italiana, i più conosciuti in Iran sono Machiavelli e Benedetto Croce e il loro pensiero è oggetto di analisi e di critica da parte di studiosi e di intellettuali iraniani. L’anno scorso è stato organizzato un incontro a Teheran su Machiavelli e il suo pensiero, in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua opera principale, il Principe.
Il pubblico iraniano non conosce ancora l’importanza e l’interesse che gli italiani hanno verso Leopardi e Petrarca. Propongo qui di organizzare, in collaborazione con gli istituti competenti, una serie di incontri per presentare questi due grandi personaggi italiani in Iran.
Gli scrittori italiani del ventesimo secolo sono invece abbastanza conosciuti in Iran e molte delle loro opere sono state tradotte in persiano.
Gli intellettuali, gli artisti e gli amanti in generale della letteratura in Iran conoscono bene e hanno letto le opere di Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Dino Buzzati, Moravia, Pirandello, Cesare Pavese, Giovanni Verga, Ignazio Silone, Alessandro Baricco, Grazia Deledda, Alba De Sespedes, Vasco Pratolini, Oriana Fallaci, Susanna Tamaro, Stefano Benni e tanti altri
Negli ultimi 10 anni, sono stati pubblicati in Iran 226 titoli di letteratura italiana per ben 636 volte.
di Redazione