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Iran: torna il dialogo tra Rohani e Pasdaran

Lo scorso lunedì i comandanti del corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, conosciuti anche come Pasdaran, ed il presidente iraniano Hassan Rohani, hanno avuto a Teheran un colloquio amichevole che lascia pensare alla fine dello scontro “diplomatico” che aveva caratterizzato le relazioni tra potere esecutivo e Pasdaran degli ultimi mesi.

Una notizia che sembra rafforzare la posizione del Presidente e dei riformisti al loro secondo mandato.

Negli ultimi mesi la tensione tra le due parti è andata via via crescendo, dando vita a ripetute controversie.

Ad inaugurare l’alterco, il 22 giugno scorso, è stata una dichiarazione di Rohani, che aveva definito il suo “un governo senza fucili” e i Pasdaran “il governo coi fucili e con i media”.

Una provocazione figlia di un rapporto che non è mai stato idilliaco; tutt’altro. Il continuo tentativo da parte di Rohani di tagliare finanziamenti ai conservatori, di cui i Pasdaran sono da sempre il punto di riferimento, ne è l’esempio più lampante.

Non si è fatta attendere la reazione del comandante in capo dei Pasdaran, il Generale Mohammad Ali Jaafarì, che ha definito fantasiose le affermazioni del Presidente, ricordando che “i governi senza fucile, qualora esistessero, sarebbero destinati a soccombere e a subire umiliazioni”.

In risposta ad ulteriori provocazioni di Rohani, Jaafarì ha anche sottolineato che: “Se I Pasdaran sono entrati nelle attività economiche del Paese è stato su richiesta dei diversi governi ed esclusivamente per sostenere la Repubblica Islamica, non per diretta volontà di interferire con gli interessi della stessa”.

Pare che a suscitare le ire del Presidente sia stata l’azione militare condotta in Siria qualche settimana fa a Deir Azzur, quartier generale dell’Isis, che i Pasdaran hanno messo a punto senza informare il Governo.

Intanto, lo scorso lunedì, gli inasprimenti sembrano essersi improvvisamente attenuati e, anche se fuori tempo, sono giunti gli auguri delle Guardie della Rivoluzione a Rohani per la sua rielezione, ai quali il Presidente ha risposto esprimendo il “pieno sostegno del governo al corpo dei Pasdaran in quanto espressione della volontà del leader supremo della rivoluzione e del popolo iraniano”.

Nessuna notizia è trapelata circa le motivazioni della riappacificazione. Martedì mattina il portavoce del governo, Mohammad Bagher Nobakht, ha detto alla stampa di non poter rilasciare informazioni sui dettagli del colloquio, confermando però l’inizio di una nuova e solida collaborazione.

di Redazione

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