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Rohingya, regime birmano blocca gli aiuti

Il Myanmar ha bloccato l’accesso umanitario allo stato del Rakhine occidentale, dove più di un milione di musulmani Rohingya hanno urgente bisogno di aiuti un mese dopo che un potente ciclone ha devastato la regione. Il ciclone Mocha ha portato piogge sferzanti e venti a 195 chilometri all’ora in Myanmar e nel vicino Bangladesh, uccidendo almeno 148 persone in Myanmar.

Il ciclone ha distrutto le case e ha portato un’ondata di tempesta nel Rakhine, dove i musulmani Rohingya vivono in campi profughi allestiti dopo la brutale repressione del regime buddista al potere, definita dalle Nazioni Unite una pulizia etnica.

L’ufficio umanitario delle Nazioni Unite (OCHA) ha affermato che la decisione di interrompere l’accesso agli aiuti nello Stato già impoverito ha paralizzato la risposta umanitaria al ciclone Mocha e paralizzato le distribuzioni di aiuti salvavita alle comunità colpite dalla tempesta.

“A quattro settimane dall’inizio di questa risposta al disastro e con la stagione dei monsoni ben avviata, è insondabile che agli operatori umanitari venga negato l’accesso per sostenere le persone bisognose”, ha dichiarato Ramanathan Balakrishnan, coordinatore umanitario delle nazioni Unite. Balakrishnan ha affermato che si tratta dell’ennesima battuta d’arresto devastante per oltre un milione di persone bisognose di assistenza.

Il mese scorso, le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per 333 milioni di dollari in finanziamenti di emergenza per 1,6 milioni di persone in Myanmar che, secondo quanto riferito, sono state colpite dalla tempesta.

Rohingya, gli “intrusi”

Jens Laerke, portavoce dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA, ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra che la sospensione ha anche sollevato gravi problemi di salute per possibili focolai di malattie. Ha invitato le autorità della giunta “a riconsiderare questa decisione e ripristinare l’approvazione iniziale per la distribuzione degli aiuti e piani di trasporto”.

Il Rakhine ospita circa 600mila musulmani Rohingya, considerati in Myanmar intrusi dal Bangladesh, a cui viene negata la cittadinanza e la libertà di movimento. La maggior parte delle 148 persone morte durante la tempesta appartengono alla minoranza musulmana.

di Redazione

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