Riserva della Biosfera di Arjan: dalla vita terrestre a quella acquatica
La Riserva della Biosfera di Arjan e Parishan, situata sui monti Zagros negli altopiani del Caucaso-Iraniano, comprende habitat terrestri e acquatici, dove un dislivello significativo crea una ricca diversità di flora e fauna.
La Riserva ha due climi ed altitudini completamente differenti che vanno da 800 ma 2.400 m. Ciò ha portato a diverse condizioni di vita e habitat in tutta l’area, che includono le foreste di Zagros nelle parti centrali e meridionali, gli altopiani di Miyankotal e le zone umide di Arjan e Parishan.
L’esistenza di due zone umide nell’area fornisce un’ampia varietà di specie di flora e fauna acquatiche alla comunità biotica della riserva. Recenti studi condotti nella provincia di Fars hanno identificato 2.253 specie di flora e 398 specie di fauna (tra cui 60 specie di mammiferi, 43 specie di pesci, 41 specie di piante rampicanti e 4 specie di anfibi) nell’area.
Secondo il sito web dell’Unesco, la riserva della biosfera è stata inserita nell’elenco dei siti di Ramsar e soddisfa i criteri ecologici e di biodiversità di questa convenzione universale.
L’area comprende 29 villaggi, di cui solo 17 concentrati intorno alla zona umida di Parishan, mentre i restanti sono sparsi in tutta la riserva. Inoltre, durante l’estate, un gran numero di nomadi si diffonde nell’area. Nel complesso, la riserva ospita una popolazione stabile di circa 14mila persone e più di 4.500 nomadi.
La popolazione rurale che la abita proviene principalmente da tre tribù: Fars, Araba e Turca. L’agricoltura è la principale attività economica della zona, mentre le persone che vivono vicino alle zone umide praticano la pesca tradizionale e quelle sul bordo orientale delle zone umide allevano bestiame e producono latticini.
Rispettare la riserva
I principali problemi che la riserva della biosfera deve affrontare sono il risultato di cambiamenti nell’uso del suolo per uso agricolo, esaurimento delle acque sotterranee, pascolo eccessivo e caccia e pesca illegali. La necessità di aumentare la consapevolezza del pubblico su questi problemi e di rivedere i diritti di licenza è quindi una sfida chiave nella riserva.
di Redazione