Risale al 1952 l’alleanza tra la Cia e forze “ribelli”
E’ ormai evidente a tutti la capacità dei media atlantisti di “distrarre” l’opinione pubblica dal teatro di operazioni che avrebbe un effetto negativo sulla credibilità degli Usa e delle politiche occidentali.
Così nel conflitto in Siria, che dura da quasi cinque anni, il massiccio intervento russo, iniziato il 30 settembre, era stato accompagnato dal coro dei media occidentali che riportavano fedelmente le accuse della propaganda Usa fatte alla Russia di avere bombardato postazioni di “ribelli moderati”, non solo quelle dell’Isis e di avere colpito civili.
Le tesi della propaganda Usa, circa gli obiettivi dei bombardamenti russi, erano talmente insostenibili e al di fuori da ogni logica, che la stessa propaganda dei media occidentali si è dovuta frenare di fronte alle rivelazioni, alle prove documentate ed alle stesse ammissioni di personaggi dell’establishment Usa di quanto Washington sia stata coinvolta nella creazione dell’esercito mercenario dell’Isis e degli altri gruppi che operano in Siria ed in Iraq come il Fronte al-Nusra – vedi i “ribelli moderati” addestrati dagli Usa in Siria, il mistero dei suv Toyota dell’Isis, acquistate dall’Arabia Saudita e dal Qatar, invio di armi per mezzo di aerei da ricognizione e da elicotteri paracadutate sulle postazioni dei terroristi.
Il flirt della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti con le presunte forze “jihadiste” è ormai accertato e la credibilità degli Usa è sempre più scarsa. Oggi, la Cia fornisce armi e addestramento alle forze di mercenari siriani e stranieri che tentano di rovesciare il legittimo governo del presidente siriano, Bashar al-Assad.
Tra i destinatari della “generosità” della Cia ci sono le forze di “opposizione” in Siria che includono Ahrar al-Sham, Jabhat al Nusra, il Gruppo Khorasan, il Fronte Levante, Jabhat Ansar al-Islam, Brigata turkmeno Montagna, Fratelli Musulmani di Siria, Ansar al-Sharia, Jabhat Ansar al-Din, Ghuraba al-Sham, Muhajirin wa-Ansar Alliance, il movimento islamico Muthanna, e l’Imam Bukhari Jamaat.
Tutti questi gruppi hanno avuto alleanze con lo Stato Islamico dell’Iraq e il Levante (Isil) o vi fanno parte e hanno giurato fedeltà all’auto-proclamato califfato. L’ultimo gruppo della lista, Imam Bukhari Jammat, è un gruppo uzbeko di mercenari che ha collaborato con l’Isil nella cattura della regione siriana di Idlib.
Ma c’è di più. Come il giornalista investigatore Wayne Madsen ha rivelato di recente, l’alleanza Cia-mercenari è vecchia di 63 anni. “L’uso di mercenari uzbeki da parte della Cia è vecchio quasi quanto l’agenzia stessa – rivela il giornalista; secondo il Bollettino dell’Intelligence, ex Top Secret, è datato 4 dicembre 1952, durante i giorni del declino dell’amministrazione Harry Truman, quando la Cia avviò un programma per fomentare il nazionalismo fra le tribù uzbeke del nord dell’Afghanistan, in modo che potesse fuoriuscire. attraverso il confine, nella uzbeka Repubblica Socialista Sovietica, una repubblica costituente l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche”.
Nel 1952 la Cia ha segretamente incubato un gruppo di afghani uzbeki, segnalata come banda Mogul, che aveva “una notevole forza nella parte settentrionale del Paese”. Questo è il primo esempio di come la Cia abbia utilizzato forze esterne contro l’Unione Sovietica, tentativo proseguito nel 1970, dopo il rovesciamento del re afghano e la creazione di una repubblica socialista in Afghanistan, per combattere il governo afghano e i suoi protettori sovietici. L’esercito di mercenari che ha combattuto i sovietici in Afghanistan è stato l’embrione fecondato dalla Cia da cui i talebani e Al-Qaeda sono stati covati.
“Il tentativo attualmente in corso da parte dell’intelligence politica Usa anti-russa (l’ex consigliere della sicurezza nazionale di Jimmy Carter, Zbigniew Brzezinski, il magnate George Soros, il direttore della Cia, pro-Israele, John Brennan) per realizzare una destabilizzazione della Federazione russa non è che la continuazione della pratica passata. Attualmente, la cabala di americani russofobi è convinta che una vittoria delle forze “ribelli” in Siria, e in ultima analisi in Iraq, riesca a sconfinare in Asia Centrale, nel Caucaso meridionale della Russia, dove i mercenari sono già stati attivi.”