Rifugiati siriani, Occidente ostacola ritorno a casa
Il ministro degli Esteri siriano, Faisal Mekdad, ha affermato che gli occidentali stanno impedendo il ritorno dei rifugiati siriani in patria.
I Paesi che cercano di politicizzare la questione dei rifugiati siriani sono infatti quelli che hanno imposto sanzioni economiche oppressive alla Siria, ha affermato Faisal Mekdad nel corso di un’intervista rilasciata ad Almasirah.
Il ministro siriano ha sottolineato che il ritorno dei profughi siriani sta soffrendo un’elevata pressione da parte degli occidentali.
“L’Occidente cerca di soddisfare i propri interessi politici che sono contrari alla Carta delle Nazioni Unite. Alcune organizzazioni internazionali incoraggiano i rifugiati siriani a non tornare nei loro Paesi”, ha aggiunto Mekdad.
Il ministro ha aggiunto che il governo siriano ha compiuto grandi sforzi per facilitare il ritorno dei rifugiati attraverso la cooperazione con i Paesi amici, le Nazioni Unite e le agenzie internazionali.
La conseguente crisi umanitaria ha portato alla creazione di una delle crisi di rifugiati più gravi al mondo, con la Turchia sopraffatta da milioni di rifugiati siriani in fuga dalla guerra, molti dei quali cercano di immigrare in Europa.
Si stima che 3,6 milioni di rifugiati risiedano attualmente in Turchia, il numero più alto di rifugiati siriani all’estero. Circa mezzo milione di loro risiede nella città di Istanbul, tra la crescente rabbia pubblica per la presenza dei rifugiati.
Le Nazioni Unite hanno avvertito che un’escalation militare a Idlib potrebbe causare fino a due milioni di rifugiati aggiuntivi in Turchia. Il regime turco ha registrato i rifugiati con uno status di “protezione temporanea” dal 2014.
di Redazione