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Rifiuti italiani accendono inceneritori svedesi

Sono i rifiuti italiani ad accendere i termovalorizzatori svedesi. Sembra una boutade ma è la realtà vista l’eterna emergenza spazzatura che attanaglia l’Italia, dove il principale partito di governo ha puntato buona parte della sua campagna elettorale sulla lotta alla costruzione di quelli che vengono chiamati, a seconda di chi ne parla, inceneritori o termovalorizzatori.

L’alternativa all’italiana è stata sempre quella di accumulare i rifiuti creando poi dei mostri ecologici come la Terra dei fuochi dove è ormai impossibile vivere. Eppure, basterebbe guardare un po’ più in là del proprio naso per vedere come i rifiuti diventano un bene da valorizzare come sta succedendo in Svezia.

Prevenzione, riuso, riciclo è il motto della Svezia che solo in estrema ratio prende in considerazione la discarica, cosa che dalle nostre parti è la prima soluzione malsana, tanto per fare un esempio in Svezia solo l’1% dei rifiuti finisce in una discarica. E il resto? Presto detto. Tutto quello che non può essere riciclato viene incenerito grazie al programma “Waste to Energy” grazie alla quale la Svezia si è dotata di 32 termovalorizzatori che riutilizzando l’energia da essi prodotta riesce a dare calore ad oltre 950mila abitazioni e produrre energia per altre 250mila civili abitazioni. Eppure non si tratta di stregoneria, ma di mero calcolo visto e considerato che per produrre l’energia di una tonnellata di petrolio vanno incenerite tre tonnellate di spazzatura che è stata differenziata precedentemente.

Modello svedese

La Svezia quindi importa 800mila tonnellate di immondizia dalla Gran Bretagna, Norvegia, Irlanda e Italia. In sostanza, gli italiani pagano per regalare energia alla Svezia mentre tutto quello che non parte rimane a marcire in discariche vetuste e putrescenti. Anne Gripwall, responsabile del progetto “Waste to Energy”, ha dichiarato: “Quando l’immondizia risiede nelle discariche, rilascia metano e altri gas serra è questo non è positivo per l’ambiente. Waste-to-energy è un’alternativa con un minore impatto ambientale, tenendo conto sia dei sottoprodotti dell’incenerimento che delle emissioni che derivano dal trasporto. In più, recuperare energia dai rifiuti consente di sfruttare una risorsa che, altrimenti, sarebbe gettata”.

Smaltimento rifiuti in Italia

In Italia tutto ciò sembra fantascienza. Le soluzioni ci sono, ma la politica miope e arrivista di tutti i partiti politici che si sono succeduti nell’arco degli anni non ha mai affrontato seriamente un problema che, in alcuni territori, segna in modo indelebile la vita della popolazione.

di Sebastiano Lo Monaco

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