Riesplode la protesta ad Istanbul
Nuovi scontri sono scoppiati nella capitale turca Istanbul nei pressi di piazza Taksim, tra manifestanti e la polizia. Le forze dell’ordine hanno fatto uso di idranti e gas lacrimogeni.
Negli ultimi giorni la situazione era ritornata alla normalità e le forze di sicurezza avevano ripreso il controllo di piazza Taksim; i manifestanti si limitano a dei pacifici sit-in intorno alla piazza.
I disordini in Turchia sono iniziati il 31 maggio dopo che la polizia ha assaltato un sit-in vicino Piazza Taksim ad Istanbul, in cui i manifestanti protestavano contro la proposta di demolire Gezi Park per fare posto alla costruire di un mega centro commerciale.
Decine di migliaia di manifestanti antigovernativi sono scesi in piazza in 78 città del Paese; violentissima è stata la repressione da parte della polizia turca.
Secondo la Fondazione turca dei diritti umani, cinque persone sono morte, tra cui un poliziotto, e circa 7.800 persone sono rimaste ferite nelle proteste, di cui sei restano ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
I manifestanti affermano che Gezi Park è un punto di ritrovo tradizionale per i raduni e le manifestazioni, nonché una popolare destinazione turistica, ed è ultimo spazio verde pubblico rimasto ad Istanbul.
Erdogan è stato aspramente criticato per il modo in cui ha gestito la crisi, Amnesty International ha condannato la polizia turca per l’uso eccessivo della forza contro i manifestanti.
Secondo alcuni analisti politici, la popolarità del Partito AK – che ha vinto tre elezioni consecutive – potrebbe diminuire i suoi consensi se Erdogan non risolve la crisi in un modo rapido e accettabile per la popolazione.