Resistenza yemenita bersaglia aeroporti sauditi
Non si ferma la campagna di attacchi da parte della Resistenza yemenita di Ansarullah contro le basi militari saudite. Nelle ultime 24 ore, Droni yemeniti hanno effettuato attacchi su due aeroporti e una base aerea in Arabia Saudita, in rappresaglia alla brutale aggressione militare del regime saudita.
Il portavoce delle forze armate yemenite, il generale di brigata Yahya Saree, ha dichiarato questa mattina che nel primo attacco con droni, Qasef-2K (Striker-2K) sviluppato a livello nazionale, è stato preso di mira l’aeroporto regionale di Najran nel sud-ovest del regno. Il traffico aereo è stato sospeso dopo l’attacco.
Il secondo attacco ha preso di mira postazioni militari e strategiche presso la base aerea di King Khalid vicino alla città di Khamis Mushait, nella provincia sud-occidentale di Asir.
Sempre ad Asir, i droni della Resistenza yemenita hanno attaccato l’aeroporto internazionale di Abha, anche in questo caso sospendendo i voli.
Saree ha osservato che gli attacchi sono stati in risposta ai crimini commessi dalla coalizione guidata dai sauditi, riferendosi ai 21 attacchi aerei sauditi che hanno colpito lo Yemen nelle ultime 48 ore.
I crimini della coalizione saudita
Alla guida di una coalizione di alleati, l’Arabia Saudita ha invaso lo Yemen nel marzo 2015 nel tentativo di reinsediare l’ex presidente Abd Rabbuh Mansour Hadi, che si era dimesso a causa del malcontento popolare rifugiandosi a Riyadh.
La guerra imposta inizialmente consisteva in una campagna aerea, ma in seguito è stato attivato un blocco navale e lo spiegamento sul terreno di mercenari. Inoltre, le forze armate della milizia fedeli ad Hadi, in linea con gli invasori, lanciano frequenti attacchi contro la popolazione yemenita. Si stima che l’aggressione abbia causato la morte di oltre 80mila yemeniti.
La devastante guerra guerra condotta dal regime saudita contro lo Yemen ha peggiorato la situazione di donne e bambini in un Paese che era già il più povero del Medio Oriente e uno dei Paesi più poveri del mondo. “Solo il 51% di tutte le strutture sanitarie sono pienamente operative e c’è una grave carenza di farmaci, attrezzature e personale, e le famiglie diventano sempre più povere ogni giorno”, ha dichiarato Unicef.
di Giovanni Sorbello