La Resistenza irachena sgretola l’Isil
Mentre la Resistenza irachena di Hashd al-Sha‘abi si appresta a lanciare l’attacco decisivo per liberare del tutto la città di Mosul, diversi analisti militari si soffermano ad analizzare il totale fallimento dell’Isil in Iraq.
Il famigerato gruppo terroristico dell’Isil non è un’entità soprannaturale. Si tratta di un’organizzazione criminale con buone capacità di combattimento e migliaia di mercenari disposti a morire. Ma non è invincibile. Creato come holding del terrore da Stati Uniti ed alleati (Israele e Arabia Saudita), è stato sostenuto da una campagna mediatica senza precedenti, tanto da far apparire l’Isil un’armata invincibile. Ma il tutto senza fare i conti con la Resistenza irachena.
Ciò che gli americani non hanno voluto fare è stato fatto dalle forze sciite coordinate dal Generale iraniano Soleimani. L’alto ufficiale iraniano ha condotto in prima persona la battaglia, come già accaduto in altre regioni in passato. La speranza è che il popolo iracheno si compatti definitivamente in tutte le sue componenti etniche e religiose, per far fronte al cancro terroristico che lo attanaglia da decenni, liberandosi una volta per tutte da ogni forma di ingerenza e occupazione militare straniera.
Per quanto riguarda il ruolo dell’Iran nella Resistenza irachena, un portavoce di Hashd al-Sha‘abi ha dichiarato: “Il governo iraniano sta aiutando l’Iraq nella lotta contro il terrorismo all’interno dei quadri giuridici”. La Repubblica Islamica ha fornito consulenza militare all’Iraq e alla Siria su richiesta dei loro governi. Diversi leader iracheni hanno dichiarato che se non fosse stato per l’assistenza dell’Iran, Daesh avrebbe invaso Baghdad.
di Redazione