CronacaPrimo Piano

Decreto Sicurezza, ma siamo sicuri?

Dallo scorso 3 dicembre il Decreto Sicurezza è diventato legge. Il provvedimento, strenuamente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, introduce tutta una serie di norme che dovrebbero tendere a rafforzare la tutela del cittadino in tema di pubblica sicurezza e del territorio italiano dagli effetti nocivi correlati al fenomeno dei flussi migratori.

decreto-sicurezza-salviniNon a caso il testo è rubricato come: “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

Un titolo che è tutto un programma, ossia il programma elettorale e propagandistico della Lega, molto attento a canalizzare il problema migratorio all’interno delle tematiche della pubblica sicurezza. La paura dell’uomo nero diventa legge e il tema dell’accoglienza un retaggio culturale da buonisti, da sopprimere e bandire dall’orizzonte socio-culturale italiano.

C’è l’ha fatta il vicepremier Salvini a legalizzare la paura, addossando l’insicurezza e la crisi economica allo straniero e a chi si permette di avere una visione diversa dal suo mondo fatto di barriere, ordine e regole. Regole che smantellano il sistema di accoglienza dei migranti (Sprar), senza tuttavia fornire una valida alternativa alla circolazione degli irregolari nel territorio italiano.

In pratica, non essendo attiva una rete di immediato rimpatrio, sostenuta da accordi bilaterali con i Paesi d’origine, gli irregolari non ritenuti meritevoli della protezione per motivi umanitari, adesso riservata a pochissimi casi, vengono messi nelle condizioni di vagare per l’Italia, in un limbo di incertezza e d’insicurezza per tutti.

Gli Sprar rimarranno aperti solo ai migranti ritenuti idonei alla titolarità della protezione internazionale e ai minori non accompagnati. Tutto il resto del mondo fuori, per le strade, con buona pace di chi, restringendo il concetto di accoglienza, ha legiferato auspicando più ordine e sicurezza pubblica. Un paradosso, del quale apprezzeremo gli effetti nel prossimo futuro.

C’è chi si interroga e si oppone, come succede a Roma, dove il Comune, guidato dalla M5S Virginia Raggi, addirittura boccia il Decreto Sicurezza, approvando una mozione targata Pd-M5S, pare con il benestare dello stesso Luigi Di Maio.

Bersaglio del fuoco amico, già dal suo primo apparire, il Decreto Salvini avrà sicuri effetti sulla vita sociale di un Paese in via di mutazione radicale, ove il buono è colui che si arma ed espelle ed il cattivo è colui che cerca una razionalizzazione dell’accoglienza.

di Massimo Caruso

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