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Regno Unito contribuisce ad affamare lo Yemen

I governi di Stati Uniti, Regno Unito e Francia sono responsabili della crisi alimentare che sta mettendo in ginocchio lo Yemen, ha dichiarato un rappresentante di Oxfam, invitando Londra a smettere di rifornire di armi le forze armate dell’Arabia Saudita.

“Abbiamo 14 milioni di persone affamate”, ha dichiarato a Rt, Richard Stanforth, responsabile delle politiche regionali per il Medio Oriente di Oxfam Uk. Stanforth ha incolpato in particolare il governo britannico, dichiarando che Londra dovrebbe interrompere le sue vendite di armi all’Arabia Saudita, accusata di aver preso di mira le forniture di cibo e le strutture civili, compresi ospedali e scuole nello Yemen.

“Abbiamo visto attacchi alle infrastrutture idriche, agli ospedali, ai magazzini di cibo. Questo modello sta continuando. Certamente, sono gli attacchi aerei che stanno uccidendo la maggior parte dei civili”, ha riferito il funzionario inglese. Stanforth ha dichiarato che gli attacchi di Riyadh non stanno risparmiando nemmeno i siti umanitari… compreso quello di Oxfam. L’Arabia Saudita è “consapevole di molti di questi luoghi” e, insieme agli Emirati Arabi Uniti, li sta ancora colpendo, ha aggiunto.

Gli Stati occidentali sono ampiamente criticati dai gruppi per i diritti umani per le loro continue vendite di armi a Riyadh. Tuttavia, cambiare le sorti delle offerte multimiliardarie potrebbe non essere così facile.

Yemen e gli appelli internazionali

Secondo la denuncia di Save the Children, sono oltre cinque milioni i bambini a rischio carestia: con la chiusura del porto di Hodeidah sul Mar Rosso vengono bloccati l’accesso di cibo, di medicinali e di carburante.

Per la popolazione già provata da questo brutale conflitto, la fame è solo uno degli aspetti della tragedia umanitaria in corso. La maggior parte degli yemeniti vive in ambito rurale, in villaggi lontani decine e decine di chilometri dalle strutture sanitarie, e il trasporto in ospedale dei bambini affetti da malnutrizione o feriti è pressoché impossibile. Mancano i mezzi e il carburante, e con il blocco di Hodeidah è più difficile procurarseli, così come rifornire di farmaci le strutture mediche; moltissimi bambini muoiono anche per questioni logistiche.

E infine, come denuncia l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), la carestia e la mancanza di acqua potabile stanno causando una nuova epidemia di colera: dopo le due ondate degli anni recenti, se ne sta verificando una terza di proporzioni gigantesche, con oltre un milione di casi registrati, che hanno causato finora oltre 2.500 morti. L’Onu ha riferito che “siamo di fronte una catastrofe umanitaria”.

di Yahya Sorbello

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