Medio Oriente

Droga, Iran ne confisca mille tonnellate l’anno

L’afflusso di ingenti quantitativi di droga in un Paese è uno dei tanti metodi aggressivi per attaccare una nazione e “disinnescare” un popolo. Tra i Paesi maggiormente colpiti e sotto attacco troviamo sicuramente l’Iran. Infatti, dalla storica vittoria della Rivoluzione Islamica del 1979, la Repubblica Islamica dell’Iran ha dovuto subire dal “democratico” Occidente una serie impressionante di attentati, sanzioni, blocchi commerciali, tentativi di colpi di Stato, omicidi mirati e come già scritto in precedenza, continue infiltrazioni da parte di mercenari armati travestiti da trafficanti di droga al servizio di Paesi ostili (Usa, Israele, Arabia Saudita).

Questo traffico di stupefacenti, grazie al supporto di agenti stranieri, avviene soprattutto lungo i confini con l’Afghanistan. Oggi, grazie al lavoro e al sacrificio delle Forze di sicurezza iraniane, il fenomeno è stato ampiamente ridimensionato. Questa azione estremamente efficace ha reso l’Iran tra i Paesi al mondo più attivi nella lotta alla droga. Ma questo in Occidente non si deve dire.

Esemplare lotta alla droga dell’Iran

Rivolgendosi alla 63a sessione della Commissione sui narcotici, il principale funzionario iraniano per il controllo delle droghe, generale Eskandar Momeni, ha affermato che il Paese ha confiscato una quantità senza precedenti di droghe illecite nell’ultimo anno con il minor supporto possibile da altri Paesi e organizzazioni internazionali. 

L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, l’Unodc, afferma che circa 53 milioni di persone usano droghe a livello globale, mentre gli oppioidi sintetici come metanfetamina, tramadolo e Fentanil stanno rendendo il problema mondiale della droga più complesso. 

Trovandosi sulla via di transito dell’eroina più trafficata al mondo, l’Iran ha confiscato circa 12mila tonnellate di droghe illecite negli ultimi tre decenni, rappresentando il 76% dei sequestri globali di oppio.

Il generale Momeni afferma che nel suo incontro avvenuto martedì con il capo dell’Unodc ha dichiarato che: “Aspettarsi che l’Iran affronti il problema della droga nonostante gli ostacoli creati dalle sanzioni statunitensi è controproducente. Se non collaborano oggi, dice che domani potrebbe essere troppo tardi”. 

di Yahya Sorbello

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