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Regime israeliano caccia 38mila migranti africani

Il regime israeliano ha ordinato a migliaia di africani residenti nell’entità di andarsene entro tre mesi o di incorrere alla reclusione. La decisione, avversata dai gruppi per i diritti umani, segue mesi di speculazioni sul futuro sia dei migranti che della struttura di detenzione di Holot nel deserto del Negev.

C’è stato spesso un acceso dibattito sulla presenza di circa 40mila migranti africani nei territori occupati dal regime israeliano, molti provenienti dall’Eritrea e dal Sudan. Recentemente l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha criticato la decisione del regime israeliano di espellere 40mila migranti africani dichiarando che la decisione crea grande preoccupazione. Gruppi e attivisti per i diritti umani hanno espresso sdegno per la decisione di Tel Aviv di ordinare a migliaia di migranti africani di lasciare il Paese entro aprile o di trovarsi di fronte alla reclusione.

“La politica razzista di Israele sui migranti africani è criminale. Se qualcuno avesse mai dubitato del trucco dell’apartheid del regime sionista, non faccia altro che andare oltre le ingiustizie di Israele contro i migranti africani”, ha affermato Iqbal Jassat del gruppo di advocacy di Johannesburg, Media Review Network (Mrn). E’ molto triste che il regime israeliano maltratti i migranti africani e allo stesso tempo cerchi di costruire alleanze con alcuni Paesi del continente. Consideriamo un insulto all’Africa e chiediamo ai leader, alle istituzioni e alla società civile di adottare misure decise in difesa dei diritti umani dei migranti”, ha dichiarato Jassat.

Kwara Kekana, portavoce del Bds sudafricano, Boicottaggio globale, disinvestimenti e sanzioni, ha dichiarato: “Questo è scioccante ma non sorprendente, dato che il razzismo di Israele contro africani e palestinesi è in aumento”.

di Redazione

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