Regna molta confusione e incertezza sulle future alternative al Reddito di cittadinanza (Rdc). Prendiamo l’esempio della Sicilia con 150 annunci di lavoro per 37mila famiglie. Questi sono i primi numeri che saltano agli occhi non appena si va in qualsiasi motore di ricerca. Offerte ce ne stanno poche e tutte al nord con contratti di pochi mesi e precari.
Reddito di cittadinanza e assunzioni promesse
Sarebbe la domanda da fare alla Meloni dato che le assunzioni promesse dal governo non ci saranno perché sono impossibili da realizzare nella pratica. Chi riceve un’offerta di lavoro è obbligato ad accettare offerte in tutto il territorio nazionale solo se sono a tempo indeterminato; come detto precedentemente, la maggior parte delle offerte sono contratti a termine che possono essere accettate solo se a meno di 80 chilometri da casa.
Caso Veneto
A fare da contraltare alla Sicilia c’è il Veneto, dove ci sono 2.141 famiglie che hanno perso il Reddito di cittadinanza a fronte di 3.700 annunci di lavoro. Si è dinnanzi al 70% di perdenti del Rdc nel mezzogiorno, mentre il 65% delle offerte di lavoro viene da aziende del Nord. Solo il 7% sono le aziende del Sud che hanno dichiarato offerte, molte di queste soffriranno di “disallineamento” tra domanda e richiesta nel profilo dei candidati. Tanti sono gli annunci disponibili per un totale di 60mila posti.
15.557, il 75% del totale riguardano assunzioni a tempo determinato, quelli a tempo indeterminato sono 3.881, meno del 19%. Stando così le cose, molti dovranno farsi andare bene il precariato con il rischio di tornare disoccupati nel giro di poco tempo senza alcun sussidio.
Quello messo in atto dal governo è un gioco al massacro che si attua sulle spalle dei più bisognosi.
di Sebastiano Lo Monaco