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ReArm Europe, la Corte dei conti boccia riarmo

ReArm Europe – La follia bellicista europea potrebbe subire una frenata da quando la Corte dei conti europea ha stroncato il piano della Commissione. La riforma, voluta da Ursula von der Leyen, prevede che gli Stati possano investire nella difesa sottraendo risorse ai Fondi di Coesione che, solitamente, vengono destinati alla riduzione delle disuguaglianze sia tra gli Stati sia all’interno dei Paesi.

ReArm per essere indigesti come un riccio

La frase è sempre della von der Leyen in piena fregola bellica che, ignorando tute le critiche e bocciature tira dritto, nonostante l’Eurocamera abbia ribadito di “esprimere profonda preoccupazione per la decisione della Commissione di procedere all’adozione dell’iniziativa ReArmEU, senza previa consultazione del parlamento Europeo”.

Si tratta dell’ennesimo messaggio lanciato dal Parlamento europeo a Palazzo Berlaymont. Roberta Metsola ha inviato una lettera alla capa della Commissione paventando un possibile ricorso alla Corte di Giustizia europea e sposando la linea del Juri che, all’unanimità, si era espresso bocciando la decisione della von der Leyen.

“Non ci sarà nessun dialogo con Mosca, i rubinetti del gas rimarranno per sempre chiusi anche se la guerra dovesse finire”. Frasi forti e muscoli tesi in piena retorica guerrafondaia senza considerare che il gas lo compriamo il quadruplo dagli Stati Uniti. Vale la pena ricordare che il loro essendo Gas Naturale Liquido, lo dobbiamo pure raffinare. Quindi il riarmo: “Il nostro obiettivo, insieme all’Ucraina, è essere così forti a livello di difesa da risultare indigesti per i potenziali invasori,” anche se non si capisce bene chi, quando e perché dovrebbe invadere l’intera Europa.

Unione Europea spende il doppio della Russia

L’intera Unione Europea spende in armamenti il doppio della Russia e più della Cina, eppure per la von der Leyen è ancora troppo poco e auspica un mercato unico della difesa. Il Pil dell’intera Europa ammonta ad oltre 18mila miliardi di euro, nove volte quello della Russia. L’Ue spende tanto quanto basta per comprare almeno il doppio di armi e munizioni rispetto Mosca.

Da tempo la Nato chiede ai suoi alleati di alzare la spesa fino al 2%, per l’Italia significherebbe mettere sul piatto altri dieci miliardi di euro l’anno. Dove prenderemo questi soldi? Le opzioni non sono molte: o fai deficit, o aumenti le tasse, o sottrai a sanità, scuole e welfare.

di Sebastiano Lo Monaco

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