Raisi: “Mko, soldati Usa senza uniforme”
Il capo della magistratura iraniana, Ebrahim Raisi, ha descritto i membri del gruppo terroristico Mojahedin-e Khalq organization (Mko) come soldati statunitensi che non indossano l’uniforme, esprimendo la sua gratitudine alla magistratura e alle forze di sicurezza iraniane nell’identificare le spie americane e portarli davanti alla legge.
“I Monafiqeen sono soldati statunitensi senza divisa… In tempi diversi, inclusa l‘Operazione Mersad, hanno dimostrato la loro crudeltà”, ha dichiarato Raisi domenica scorsa, usando il termine Monafiqeen, che letteralmente significa “gli ipocriti”, per riferirsi ai membri dell’Mko. Raisi ha formulato queste osservazioni in occasione del 31° anniversario dell’Operazione Mersad, che si è svolta dal 26 al 30 luglio 1988.
L’operazione, che è stata l’ultima grande operazione militare della guerra Iran-Iraq, ha condotto con successo un contrattacco contro un’incursione militare dall’Iraq. L’invasione ha coinvolto una forza militare di circa settemila membri dell’Mko. Raisi definì l’operazione una delle più grandi vittorie della Repubblica Islamica contro gli egemoni.
L’Mko è stato istituito negli anni ’60. Ha lanciato campagne terroristiche dopo la Rivoluzione Islamica del 1979, contro la Repubblica Islamica. L’Iran accusa il gruppo di essere responsabile della morte di 17mila iraniani.
Mko al servizio degli Usa
All’epoca il gruppo era di base in Iraq. I membri dell’Mko erano armati e equipaggiati dal dittatore iracheno Saddam Hussein per combattere l’Iran durante la guerra imposta durata otto anni (1980-1988). L’affiliazione dell’Mko al governo degli Stati Uniti ha attirato l’attenzione nel 2012, quando quest’ultimo ha rimosso il gruppo dalla sua lista di organizzazioni terroristiche straniere.
Il legame è diventato più evidente dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha assunto l’incarico nel 2017. I soci di Trump, tra cui il suo avvocato personale Rudy Giuliani e il suo consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, hanno partecipato alle riunioni dell’Mko e hanno elogiato il gruppo come “alternativa democratica” alla Repubblica Islamica dell’Iran.
di Giovanni Sorbello