Attualità

Questione sociale sull’orlo di una crisi di nervi

La questione sociale sta viaggiando sul filo del rasoio. Le politiche del governo Meloni, che hanno privilegiato i contratti a termine con il solo vantaggio dell’imprenditore a discapito del lavoratore, hanno tutta l’aria di quella che, in ambito meteorologico, si definisce “tempesta perfetta.”

Questione sociale e guerra ai poveri

L’eliminazione del Reddito di Cittadinanza (Rdc) che si trasforma nell’Assegno di Inclusione (Adi), nei fatti si traduce in una debacle per le famiglie più bisognose visto che mezzo milione di nuclei familiari, il 42%, dei beneficiari del Rdc, perderanno l’assegno anti povertà. 400mila, il 33,6% saranno escluse dall’Adi, perché non comprendono soggetti “fragili” come minori, disabili o anziani ultrasessantenni.

A dettare le cifre sul restringimento voluto dal governo Meloni è stato il “Rapporto sulle politiche di bilancio dell’ufficio parlamentare”. Il rapporto indica che sono il 28% in meno le risorse stanziate contro l’indigenza, però si continua ad allargare la faglia della popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale. La tanto declamata riforma del fisco, ulteriore danno e beffa, non potrà essere attuata senza un ulteriore taglio alla spesa per i servizi sociali.

Mondo del lavoro e sfruttamento

A fare da contorno alle decisioni del governo, vi è anche la crisi lavorativa che non vede nessuna soluzione all’orizzonte. A farne le spese sono stati i lavoratori di “Mondo Convenienza” di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Con turni massacranti che rasentano il para-schiavismo, nelle settimane precedenti i lavoratori che hanno manifestato dinnanzi l’azienda sono stati caricati dal Reparto Celere della Polizia di Stato.

Non si tratta di facinorosi in passamontagna ma di onesti lavoratori che hanno denunciato, insieme al sindacato Cobas, una realtà deprimente e indegna di un Paese che si definisce civile. Turni di lavoro dalla durata di 10/14 ore per sei giorni alla settimana con paghe che, a stento, arrivano a sette euro l’ora.

Invece che un contratto della logistica, come sarebbe giusto, i lavoratori hanno dimostrato che il contratto somministrato dall’azienda è un contratto di pulizia. Perché? Costa meno. Si tratta di un lavoro usurante, con turni che iniziano alle sette del mattino e finiscono solo quando il furgone è stato svuotato e consegnato l’ultimo mobile. Stando alle dichiarazioni di chi ha svolto tale mansione, è un lavoro che si può fare per due, al massimo, tre anni. Mondo Convenienza, con le sue politiche di rapporto qualità/prezzo, è diventato uno dei maggiori competitor in quel mondo con un fatturato annuo di un miliardo di euro eppure, il suo sistema di consegne è fermo ad un periodo storico vetusto da anni al centro di lotte sindacali.

di Sebastiano Lo Monaco

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