Quei traditori vestiti da “musulmani”

Persino nell’inferno di Gaza, dove oltre 55mila innocenti sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane e la terra stessa è intrisa del sangue dei martiri, si trovano gruppi che collaborano con Israele. Questi mercenari, vestiti da musulmani, tradiscono il loro stesso popolo pur conoscendo la verità. Perché? Perché hanno venduto la propria coscienza e distorto la realtà dell’Islam; si comportano come se l’Islam fosse un peso per loro.
Questo mette a nudo una dolorosa realtà: non c’è più chiarezza in bianco e nero. I collaborazionisti non sono una minoranza e il sogno di una comunità islamica unita, perspicace e impegnata sembra sempre più lontano. Infiltrazioni e tradimenti sono ovunque. Il mondo osserva gruppi come l’Isis servano gli interessi israeliani, eppure non c’è una voce globale seria che li condanni. Questo dimostra come funziona veramente il sistema.
Queste forze per procura che lavorano per Israele si definiscono musulmani. La realtà è questa: oggi alcuni musulmani, proprio come l’entità sionista, sono diventati tra le più grandi minacce per l’umanità. Oggi, la tragedia non riguarda solo le bombe. Questo non è il momento per slogan soft o unità utopica. È il momento della chiarezza. Bisogna distinguere tra verità e falsità, anche se la falsità indossa un turbante e afferma di far parte della Resistenza.
di Redazione