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Quando l’informazione uccide più delle bombe

di Mauro Indelicato

E’ in corso una vera e propria escalation, un vero assalto perpetuato all’interno delle case degli italiani; non parliamo, al momento, di rappresaglie militari armate, ma di un qualcosa possibilmente ancora peggiore, che ha a che fare con la delicata sfera della vita quotidiana e che possiamo ribattezzare “operazione tristezza”.

Ci vogliono tristi e depressi, questo ormai è un dato assodato; più una persona si sente sola, spaesata e con la sensazione di avere le spalle al muro, più è possibile far passare per buona anche la più letale e micidiale medicina.

Ma quello che sta accadendo in questi giorni nella Tv spazzatura italiana ha dell’incredibile e sembra in corso, come detto prima, una vera e propria escalation: morti, suicidi, crisi, spread, gente sgozzata, dettagli macabri su rapimenti e violenze sessuali, tutto questo è possibile trovarlo in piena fascia protetta.

Basta dare un’occhiata al pomeriggio delle due reti televisive ufficialmente più seguite, ossia Rai Uno e Canale Cinque, le quali propongono rispettivamente “La vita in diretta” e “Pomeriggio Cinque” di Barbara D’Urso.

Già alle 15, almeno un primo piano ad un familiare in lacrime o ad una vicina isterica è pronto e servito, poi si entra sul crudo e mentre fino a qualche anno fa i bambini ed i genitori in quella fascia di orario guardavano “Geo&Geo” o le innocenti avventure di Holly&Benji, adesso sono costretti a sorbirsi il dettaglio dell’ultimo femminicidio o il numero esatto di quanti schizzi di sangue ha prodotto Kabobo prendendo a picconate le povere vittime di Milano.

Non c’è più un’etica e non c’è più ritegno nel raccontare fatti di cronaca: oramai, si deve dare in pasto al pubblico ogni cosa, non basta mantenersi sul generico, bisogna conoscere tutto sulla vita e soprattutto sulla morte di assassini e vittime.

E così, in una tv che riesce a far diventare star Michele Misseri, che nella migliore delle ipotesi ha “solamente” occultato il cadavere di una ragazza di 15 anni, non sorprende che la gente in giro sia invasa da un alone di tristezza e non sorprende, purtroppo, nemmeno che per molti ragazzi la vita vale molto meno di un gioco e non ha più quel carattere inviolabile di un tempo, se è vero, come si sente dire spesso in questo periodo, che basta un litigio con la fidanzata per emulare qualcosa vista in televisione e scagliarle contro coltellate e calci.

Risuonano nella mente del sottoscritto, le parole emerse da un verbale di un delitto perpetuato nel 2009 nelle campagne di Niscemi, quando tre ragazzini, dopo aver ucciso una loro coetanea, in commissariato senza mostrare segni di pentimento dichiararono: “Abbiamo fatto la deposizione, possiamo andare a casa adesso?”.

Ecco la società che si sta creando e che si è ideata a tavolino: giovani senza scrupoli, per nulla attaccati alla vita ed ai suoi valori, madri tristi e pianti infiniti, pensieri fissi alla crisi, ai suicidi e poco, anzi pochissimo spazio a sorrisi e serenità. Anche la Tv americana per eccellenza, quella Fox che in Italia si aggancia ai canali Sky, non è da meno, anzi propone serie del genere “The Walking Dead” o altri sceneggiati in cui la morte, gli omicidi, il sangue ed anche riti occulti sono autentici protagonisti.

Come se non bastasse, i telegiornali aprono spesso con notizie di cronaca, per poi passare allo spread alle stelle ed alle notizie tragiche dell’economia; insomma, si sta assistendo ad una rappresaglia tendente ad inculcare un alone di tristezza ed assuefazione all’intera società.

Ma tutto questo a quale scopo? C’è chi dice che negli Usa la “pubblicità” fatta alle tanti stragi verificatesi di recente, stia facendo innalzare il livello di depressione ed ansia anche tra i più giovani e sono andati a ruba i medicinali antidepressivi, con notevole guadagno di diverse case farmaceutiche; così come c’è chi sostiene che la recente campagna del Tg1 contro il femminicidio, è mirata a far passare il messaggio che nelle coppie etero i litigi e le uccisioni sono all’ordine del giorno, favorendo ed aprendo la strada dunque alla convinzione che le coppie omosessuali possono avere lo stesso grado di stabilità delle coppie tradizionali, operazione attuata in Francia diversi anni fa e che ha portato pochi mesi fa all’approvazione del riconoscimento delle nozze gay da parte del parlamento di Parigi, provvedimento che, secondo molti, ha avuto una spinta decisiva da parte della massoneria d’oltralpe.

Ma soprattutto, come detto prima, avere una società più triste e meno sensibile, fa comodo a chi governa e rientra nel piano di atomizzazione societaria avviato con la perdita dei principali valori etici della vecchia Europa.

La domanda è: si può sfuggire a questa morsa di tristezza? La risposta è talmente semplice, da non sembrare veritiera: sfuggire si può e basta fare un piccolo movimento con la mano sul telecomando, spegnendo la tv e preferendo ad essa un buon libro od una serata in compagnia con la famiglia o gli amici.

Del resto, se è vero che la scelta dei programmi spazzatura viene imposta dall’alto, dall’altro lato se il pubblico voltasse le spalle alla Tv, di sicuro il “piano tristezza” verrebbe applicato con molta meno semplicità.

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