Quando Israele ha paura, minaccia
Il capo di stato maggiore israeliano Benny Gantz ha minacciato che Tel Aviv colpirà le infrastrutture libanesi se il movimento di resistenza Hezbollah dovesse attaccare Israele.
Gantz ha dichiarato lunedì scorso al Times di Israele, che il Libano nel prossimo conflitto tra Israele ed Hezbollah pagherà un prezzo altissimo. “Sapremo agire contro Hezbollah e contro il Libano, distruggendo tutte le loro infrastrutture” ha aggiunto.
L’esercito israeliano da tempo si sta preparando a lanciare la sua terza guerra contro il movimento di resistenza libanese. Tel Aviv ha lanciato la sua ultima guerra contro il Libano nel 2006, alla fine dei 33 giorni di conflitto rimasero uccisi 1.300 libanesi, la maggior parte dei quali civili.
Nei precedenti conflitti i combattenti di Hezbollah hanno sempre sconfitto le forze israeliane, costringendo Tel Aviv a ritirarsi senza raggiungere nessuno dei suoi obiettivi. Nell’agosto del 2012, il Segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah, ha dichiarato che il Partito di Dio ha sia la capacità e il coraggio di difendere il Libano, ed i missili del movimento sono pronti a colpire obiettivi su tutto il territorio israeliano, se Tel Aviv lancia un attacco contro il Libano.
La sensazione è che Israele senta sempre più un senso di accerchiamento e di impotenza da cui non riesce più ad uscirne. Il radicale mutamento degli equilibri militari nella regione medio orientale ha reso Israele estremamente vulnerabile, ne sono testimonianza le ripetute ed ingloriose sconfitte militari subite ad opera di Hezbollah.
Come più volte ha dichiarato Hassan Nasrallah, non c’è punto di Israele che non può essere raggiunto dai missili della resistenza; su queste dichiarazioni nasce il terrore per Israele. Sono ormai lontani i tempi in cui bastavano sei giorni all’esercito di Tel Aviv, per avere ragione degli sgangherati e spesso venduti eserciti arabi.
Oggi Israele è costretta a confrontarsi con una realtà ben diversa, la resistenza libanese è molto ben armata e altamente preparata, forgiata da decenni di crimini e atrocità commessi da Tel Aviv. Da una parte c’è un popolo, quello libanese, pronto a pagare come sempre qualsiasi prezzo pur di mantenere la propria libertà, dall’altra parte c’è chi con la prepotenza e le atrocità ha costruito la sua storia. E con la storia, prima o poi, i conti si pagano sempre. Quando Israele ha paura, minaccia.