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Il Mossad dietro l’assassinio del presidente Kennedy

di Cristina Amoroso

In una recente intervista di Presstv con Kevin Barrett, lo scrittore americano esperto del Medio Oriente, si è discusso dell’assassinio dell’ex presidente Usa, J.F.Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963.

Cinquant’anni di indagine sul complotto hanno dimostrato – afferma Kevin Barrett – che la Cia ha svolto un ruolo centrale nel colpo di stato che ha rovesciato la presidenza.

Il lavoro dei maggiori storici e ricercatori sull’omicidio del presidente trova sostegno dalla piena confessione sia in registrazione audiovisiva sia in versione scritta firmata, di E. Howard Hunt, agente operativo della Cia e personaggio chiave dell’amministrazione Nixon, del Watergate e della Baia dei Porci. E’ l’uomo che sta dietro il colpo di stato in Gauatemala e fu reclutato da un gruppo di agenti della Cia presso la stazione Jm Wave Cia a Miami in Florida nel complotto per uccidere Kennedy.

Ora sappiamo che è stato un rovesciamento del governo voluto e organizzato dalla Cia, come molti altri assassini di capi di stato, come di recente l’assassinio del presidente venezuelano Hugo Chavez. La Cia rovescia i governi assassinandone i presidenti, come ha fatto per il suo presidente nel 1963.

Ma non basta. Ci sono indicazioni che al complotto hanno partecipato anche altre forze.

Michael Collins nel suo libro Final Judgment (Giudizio Finale) indaga sull’ipotesi che Israele e il Mossad siano stati i grandi, se non i maggiori protagonisti dell’assassinio.

La dimostrazione si evidenzia su due direzioni. In primo luogo l’ufficiale di più alto livello della Cia che sembra avere ordinato l’assassinio era James Jesus Angleton, capo del controspionaggio, amico molto vicino degli israeliani, considerato da molti più israeliano che rappresentante Cia. Come capo del controspionaggio, avrebbe certificato che Kennedy rappresentava una minaccia per la sicurezza nazionale ed era necessario toglierlo di mezzo.

In secondo luogo, il finanziamento per l’assassinio di Kennedy è stato fatto da un gruppo finanziario chiamato Permindex. Ora, Permindex, che è stato perseguito brevemente dal procuratore distrettuale di New Orleans, Jim Garrison, si rivela di fatto una società di proprietà di una banca svizzera, tra le maggiori banche che sostengono Israele e ricicla il denaro della mafia Meyer Lansky. Meyer Lansky era a capo di tutta la criminalità organizzata in America nel 1963 ed era un sionista fanatico che ha lavorato con il Mossad.

Così appare evidente che dietro il colpo di stato e l’assassinio del presidente Kennedy del 1963 c’erano gli israeliani e alcuni elementi della linea dura dei militari Usa e della Cia.

Naturalmente il presidente Kennedy è stato l’unico presidente degli Stati Uniti contro il programma nucleare di Israele. Perché non voleva che Israele avesse armi nucleari?

Chiunque con un po’ di buon senso – risponde Barrett – sa che Israele con le armi nucleari è stato un completo disastro per il mondo.

Gli israeliani sono estremisti fanatici che si sentono perseguitati ovunque vadano e devono essere estremamente duri , inflessibili e aggressivi, così come ingannevoli e violenti con il mondo.
Hanno un record terribile di inganni estremi, menzogne e violenze, sono senza radici, psicopatici e nel mondo sono i più probabili ad usare le armi nucleari. Dal momento che hanno ottenuto le armi nucleari a metà degli anni Sessanta, hanno minacciato di continuo le capitali del Medio Oriente. Hanno usato la loro capacità nucleare come parte della deterrenza quando hanno invaso i loro vicini nel 1967 e hanno rubato Gerusalemme .

Il presidente Kennedy, come il presidente Eisenhower e tutti gli americani razionali, ovviamente, non avrebbero voluto che Israele avesse armi nucleari. Kennedy cercò di chiudere il programma nucleare israeliano; l’ex primo ministro israeliano David Ben Gurion si dimise in segno di protesta a meno di sei mesi dopo la morte di Kennedy, ed Israele era sulla buona strada per diventare una potenza nucleare .

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