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Putin ordina la resa dei conti con l’Isil; pioggia di missili sui terroristi in Siria – Video

di Salvo Ardizzone

Adesso è ufficiale: la tragedia del volo A321 russo, sbriciolatosi nei cieli del Sinai col suo carico di turisti ed equipaggio, è opera di un attentato dell’Isis: sui resti dell’aereo gli specialisti di Mosca hanno trovato tracce di esplosivo; si tratterebbe di circa un Kg di Tnt nascosto fra i bagagli.

Aleksandr Boritnikov, Direttore dell’Fsb, lo ha comunicato a Putin nel corso di una riunione tenutasi a Mosca nella tarda serata di lunedì, dopo il ritorno del Presidente russo dal G20. Oltre ai capi dei Servizi, erano presenti il ministro della Difesa Shoigu, degli Esteri Lavrov e il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Gherasimov.

Putin ha ordinato ai Servizi russi di eliminare i responsabili dell’atto, e perché sia chiara la volontà del Cremlino, lo ha fatto annunciare dal suo portavoce Peskov all’agenzia ufficiale Tass.

Poco dopo ha reso una dichiarazione durissima nella quale, dopo aver dichiarato che si è trattato di un attentato, ha detto che i Servizi conoscono i nomi dei responsabili ed hanno ricevuto l’ordine di colpirli ovunque si trovino senza alcuna pietà, ripetendolo più volte per sottolineare che si tratta di un conto che si chiuderà solo con la loro uccisione, ed ha aggiunto che chiunque dovesse aiutare in qualsiasi modo i criminali, verrebbe considerato come un terrorista.

Lo stesso Fsb, per bocca di Boritnikov, ha confermato l’autorizzazione a colpire i responsabili dell’abbattimento ovunque e con ogni mezzo e rinnovato l’ammonimento a non aiutarli, confermando una taglia di 50 ml di dollari su di essi.

Subito dopo, Putin ha annunciato che i raid aerei contro “ribelli” e Daesch non solo continueranno, ma dovranno essere rafforzati dando disposizioni allo Stato Maggiore per una immediata esecuzione della direttiva.

Immediatamente, nelle prime ore di martedì, è scattata la risposta delle Forze Armate: per la prima volta dall’inizio della campagna aerea in Siria, la Russia ha impiegato bombardieri strategici a lungo raggio per martellare in modo devastante obiettivi situati nelle zone di Aleppo, Idlib, Deir Ezzor e Raqqa. Gli attacchi si sono susseguiti per tutta la giornata e sono ancora in corso nella serata; alle 17.30 del pomeriggio erano state effettuate già 127 sortite su 206 obiettivi.

A colpire per primi sono stati 23 velivoli decollati dalla base di Mozdok, nel nord dell’Ossezia: 5 Tu-95Mc Bear, 6 Tu-160 Blackjack e 12 Tu-22 Backfire. Nel corso degli attacchi sono stati impiegati anche 34 missili da crociera, in parte lanciati dalle navi e sottomarini russi della Task Force russa che incrocia dinanzi alle coste siriane.

È una pioggia di fuoco che si è riversata su basi, installazioni, centri di comando e addestramento, depositi e concentramenti di mezzi, uomini e materiali. Con tutta probabilità, il martellamento è destinato a continuare a lungo guidato dai satelliti e dalla ricognizione russa, con effetti devastanti sulle già provate bande dei terroristi.

Secondo le informazioni, la base di Mozdok, su cui già da fine ottobre erano stati rischierati alcuni velivoli, è divenuta una Fob (base operativa avanzata) per attacchi dell’aviazione strategica russa sul territorio siriano e, in prospettiva, iracheno.

L’attentato al volo A321 ha fornito la motivazione a un’escalation che avrà conseguenze catastrofiche sugli autori della strage che, dopo la farsa dei cosiddetti raid della coalizione a guida Usa, cominciano ora a sperimentare di cosa sia capace il potere aereo se esercitato.

Dopo i fatti di Parigi e la reazione francese con i suoi raid stavolta seri e condotti di concerto con Mosca, è assai difficile che pressioni politiche possano limitare l’azione dell’aviazione russa. Adesso, mentre le formazioni di “ribelli” e Daesh si sgretolano sotto le bombe, le carte in mano ai Paesi sponsor del Terrore (Arabia Saudita in testa) che pensavano di ribaltare la situazione sul campo attorno al tavolo negoziale di Vienna sul futuro della Siria, diminuiscono ogni giorno.

La Storia accelera sempre di più, e corre verso la resa dei conti.

Video: Raid aerei contro l’isil

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