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Proteste, quel sussulto di dignità

di Marco Cedolin
Dopo un anno di dittatura bancaria, vissuta all’insegna dell’apatia e del disimpegno, durante il quale Monti ha iniziato a smantellare il paese pezzo a pezzo, svendendo gli ultimi tranci di sovranità un tanto al chilo, con la complicità di Napolitano e di una classe politica ormai allo sbando (così come i poteri forti la volevano), per la prima volta sembra emergere anche in Italia un qualche sussulto di dignità.
La mobilitazione indetta a livello europeo contro le politiche lacrime e sangue che stanno letteralmente gettando sotto i ponti decine di milioni di cittadini, ha costituito l’occasione perchè anche in Italia (sia pur contro il volere dei partiti) prendesse vita una giornata di protesta, caratterizzata da molte anime, ma fondamentalmente indirizzata contro la UE, le banche ed il governo golpista di Mario Monti.
Proprio le mille anime che hanno dato vita alle proteste, spaziando dal sindacalismo istituzionale della CGIL fino alla galassia dei movimenti di estrema destra, passando attraverso i Cobas, le organizzazioni studentesche, i centri sociali ed una marea di normali cittadini il cui scontento ha superato il livello guardia, sono state la chiave di una giornata di contestazione che per la prima volta ha travalicato i confini del politicamente corretto, mettendo in qualche difficoltà la macchina che gestisce il potere ed orienta le coscienze.
Anche gli italiani , sulle orme dei greci, degli spagnoli e di molti altri, hanno insomma lanciato qualche segnale che lascerebbe intendere come la corda ormai troppo tesa potrebbe essere vicina al punto di spezzarsi, provocando un certo mal di pancia tanto ai banchieri quanto ai loro servi sciocchi della carta (straccia) stampata e dei telebugia che ne cantano le gesta.
Quelli che i giornalisti prezzolati hanno etichettato come “scontri” fra manifestanti e forze dell’ordine, ma non erano altro che pestaggi selvaggi da parte della polizia, sono stati il segnale della preoccupazione con cui il regime sta affrontando queste ultime settimane. I ministri banchieri sempre più spesso contestati duramente ovunque essi si rechino, l’insofferenza degli operai che chiedono lavoro e ricevono in risposta manganellate in faccia, il numero sempre crescente di persone che si allontanano dalla farsa delle urne per realizzare la reale natura di una dittatura europea sempre più palpabile, sono tutti segnali che potrebbero costituire i prodromi di una sorta di “risveglio”, accelerato dal numero sempre più cospicuo di persone che vengono “messe in mutande” ad alta velocità.
Gli scribacchini ed i teleimbonitori parlano e parleranno di facinorosi, violenze, assalti e tensioni, tessendo le lodi dei poliziotti feriti (la più fantasiosa fra le leggende metropolitane) mentre facevano il proprio dovere che consiste nel bastonare e gasare (con gas cs tossico) i cittadini disarmati. Oppure stigmatizzeranno le contestazioni come attacchi squadristi praticati da estremisti di destra o di sinistra, facendo leva sull’odio politico attraverso il quale per decenni vi hanno inquinato l’animo. Oppure ancora faranno richiamo al perbenismo con cui vi hanno educato fin dal tempo della scuola materna.
Ma non fatevi prendere in giro, al di là di fesserie come destra e sinistra ed altre amenità sui generis, ci siete solo voi e loro, con nel mezzo un manipolo di servi sciocchi impegnato a mentire per difendere il proprio status quo.
Scegliere da che parte stare non dovrebbe poi essere così difficile.
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