Medio Oriente

Propaganda anti iraniana, tutto fa brodo

Non passa giorno senza che la propaganda anti-iraniana propini il suo “originalissimo” scoop sulle presunte brutalità e sulle violazioni dei diritti umani in Iran. Basta un omicidio, un crimine qualsiasi per far scatenare le “raffinate penne” contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Come dire, tutto fa brodo purché si denigri l’immagine del Paese persiano. Tra l’altro, questi Signori dell’informazione grazie ai loro “servizi” possono godere di un’ottima vetrina e di una cascata di dollari.

Non santifichiamo nessuno, ma crediamo sia ovvio che in Iran come in ogni altro Paese del mondo ci siano problemi, aspetti sociali e culturali che potrebbero essere rivisti. Ma ciò non può giustificare una vile campagna mediatica che offende la storia di questo Paese, la sua cultura, la sua religione e la dignità del suo popolo. Non pretendiamo che tutti abbiano la stessa opinione, anzi, siamo i primi convinti sostenitori del confronto tra pensieri diversi. Ma ciò che disgusta è la menzogna, spesso propagandata dietro laute ricompense economiche.

Propaganda anti iraniana e omicidio Mehdi Nikbakht

Tra gli ultimi casi saliti agli onori della cronaca vi è quello di Mehdi Nikbakht, poeta sufi e musicista che viveva una vita normale e non svolgeva attività politica. È stato assassinato il 7 giugno scorso in un parco nella città di Isfahan, mentre era in compagnia della fidanzata.

L’assassino è stato arrestato insieme alla fidanzata di Mehdi, sospettata di complicità nell’omicidio. Le indagini sul caso proseguono. La polizia di Isfahan afferma che l’assassino aveva da anni problemi personali con il defunto.

A chi cerca di denigrare l’Iran scrivendo “Il Sufismo è una delle minoranze perseguitate in Iran”, consigliamo di non fidarsi troppo di agenzie e Tv che da decenni sono al servizio di Usa e Israele. Cambiare, a volte, non guasta. Vi diamo anche un altro consiglio: andate a intervistate i rappresentanti delle varie minoranze etniche e religiose in Iran. Andate a chiedere agli armeni o agli ebrei come si vive in Iran e come si professa la propria religione. Chiedete dei diritti umani in Iran. Ci restereste male, ma tanto. Le vostre menzogne hanno le gambe cortissime.

di Yahya Sorbello

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