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Prime indiscrezioni sull’attentato di Beirut: l’auto sospetta proveniva dal campo di Ain al-Hilweh

di Giovanni Sorbello

Mentre il bilancio delle vittime dell’attentato di ieri a Beirut contro l’ex ministro delle Finanze, Mohammed Shatah, è salito a sette, proseguono le indagini da parte della magistratura e dell’intelligence libanese. Le prime informazioni trapelate riguardano l’auto utilizzata per l’attentato sarebbe una Honda modello RSS. L’auto risulta rubata all’inizio di quest’anno nella città di Rumaila, nella zona dello Chouf.

La vettura è stata intercettata tempo fa nei pressi di Sidone per poi fare ingresso nel famigerato campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, base sicura per diversi gruppi salafiti coinvolti anche nei combattimenti in Siria al fianco dei “ribelli”. Sempre sulla base di indiscrezioni e segnalazioni, a bordo dell’auto sospetta c’erano miliziani appartenenti al gruppo terroristico “Fatah al-Islam”, già autori di diversi attentati in Libano oltre che protagonisti del conflitto scoppiato nel 2007 a Nahar el Bared, che portò alla morte di centinaia di militari libanesi. Lo stesso gruppo salafita sembrerebbe coinvolto negli attentati compiuti a Beirut sud e quello contro l’ambasciata iraniana.

In Libano si è sempre più consapevoli di essere entrati in un nuovo conflitto seppur non dichiarato, almeno non ancora, ma sopratutto deciso e voluto da quei Paesi stranieri che vogliono far precipitare il Libano in una nuova guerra civile. Con la violenza e il caos stanno cercando di dividere il Paese per destabilizzarlo e renderlo più vulnerabile. I registi e autori sono oramai ben noti a tutti.

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