Prigionieri palestinesi e il genocidio silenzioso

Nelle carceri israeliane il genocidio continua in silenzio. Almeno 63 sono i prigionieri palestinesi uccisi in soli 18 mesi. Oltre 9mila palestinesi restano rinchiusi nelle carceri israeliane. Muoiono lentamente a causa della tortura, della fame, dell’isolamento e dell’incuria.
La tortura è una prassi quotidiana: fisica, psicologica e inesorabilmente disumana. Il cibo è un’arma. La fame è parte della punizione. I malati vengono lasciati a soffrire senza dottori e senza cure. Le aggressioni sessuali sono sistematiche e mirano a disumanizzare i prigionieri.
Decine di prigionieri palestinesi sono trattenuti in segreto: nomi e volti sono sconosciuti. Niente vestiti. Niente cibo. Nessuna cura medica. Niente. Nessuna visita. Nessun avvocato. Nessun processo equo. Nessuna legge. Questa non è prigionia: è un’esecuzione lenta e deliberata. Tutto questo accade grazie al silenzio complice dell’Occidente.
di Redazione