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Jihad islamico, tre prigionieri iniziano sciopero della fame

di Redazione

Il movimento della Resistenza palestinese Jihad islamico ha riferito giorni fa che tre suoi prigionieri hanno iniziato lo sciopero della fame nelle carceri israeliane.

La Fondazione dei martiri e dei prigionieri ha confermato domenica scorsa che i tre prigionieri del Jihad islamico, detenuti nella prigione israeliana di Ofer, hanno annunciato l’inizio dello sciopero della fame in segno di protesta contro la detenzione amministrativa arbitraria.

Il Jihad islamico ha comunicato anche i nomi dei tre prigionieri: Mujahid Ayad Jamal Ayad Herama, arrestato dai militari israeliani il 23/12/2015; Mujahid Muhannad Mohammed Mohammed, arrestato il 23/12/2015; Mujahid Malik Salah Daoud arrestato il 22/05/2016.

La detenzione amministrativa è una procedura che consente alle autorità israeliane di arrestare chiunque senza incriminazione e senza processo, solo sulla base di ‘prove segrete’ delle quali non viene informato né il detenuto né il suo avvocato. Vige in tutti i Paesi, ma le autorità di Tel Aviv ne fanno un uso sconsiderato e illegale, adducendo a motivo uno stato di perenne emergenza, tale da richiedere il ricorso quotidiano a questa pratica. I prigionieri in regime di detenzione amministrativa passano mesi, a volte anni, in carcere senza conoscere il capo d’imputazione, né la durata della pena. Spesso vengono informati dell’estensione della pena solo il giorno prima che il precedente ordine scada, e quindi sono impossibilitati a fare appello contro la decisione del giudice.

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