Il Kurdistan Workers Party (Pkk) ha rivendicato la responsabilità dell’esplosione di martedì nel gasdotto strategico che trasportava gas naturale iraniano in Turchia. Le esportazioni di gas naturale dall’Iran verso la Turchia sono state interrotte martedì scorso dopo che si è verificata un’esplosione nella conduttura appena all’interno del confine con la Turchia.
L’esplosione è avvenuta vicino al valico di confine di Gurbulak con l’Iran nella provincia di Agri, che si trova vicino al confine congiunto di Bazargan. Sia le autorità turche che iraniane hanno confermato la natura terroristica dell’esplosione. L’ufficio stampa delle Forze di difesa popolare (Hpg), un’ala militare del Pkk, ha riferito ieri che un combattente del gruppo ha attaccato il 31 marzo scorso le forze turche a guardia dell’oleodotto, impegnando le truppe in uno scontro a fuoco per poi farsi esplodere.
La National Iranian Gas Company ha annunciato martedì che le esportazioni di gas iraniano in Turchia riprenderanno tra pochi giorni. “La parte danneggiata del gasdotto iraniano per l’esportazione in Turchia sarà riparata entro pochi giorni”, ha riferito la National Gas Company alla stampa iraniana.
Come regola generale, tali interventi di riparazione richiedono da tre a sette giorni a seconda del danno arrecato alla conduttura, ha dichiarato la compagnia iraniana. Il gasdotto trasporta circa dieci miliardi di metri cubi di gas iraniano in Turchia ogni anno e dagli anni ’90 ha subito diversi attacchi terroristici.
36mila morti nella guerra tra Turchia e Pkk
Un rapporto pubblicato dalla commissione parlamentare turca, ha stabilito che il numero delle vittime negli scontri tra il governo turco e il Partito dei lavoratori curdi negli ultimi 30 anni, supera i 36mila morti.
di Redazione
