Pilota saudita si suicida dopo aver causato il massacro di bambini yemeniti
La campagna di terrore che l’Arabia Saudita sta portando avanti – grazie anche alla complicità della comunità internazionale – contro lo Yemen, causa ripercussioni anche all’interno del regno Saud.
Mohammed Omar al-Anzi, pilota saudita di un aereo da caccia si è suicidato dopo aver visto le foto dei bambini che sono stati massacrati in modo brutale nel corso di un attacco aereo in cui è stato coinvolto.
Prima di suicidarsi, ha inviato una lettera ad un certo numero di suoi amici in cui ha dichiarato che la guerra in Yemen è un grande crimine contro persone inermi: “Abbiamo dimenticato l’Islam, siamo stati costretti a versare il sangue dei musulmani come fanno i piloti ebrei. Muhammad Bin Salman (ministro della difesa della Arabia Saudita) ci ha spinto in una guerra che è già destinata al fallimento”, recita la lettera del pilota.
Io non so perché dovremmo mettere a repentaglio – continua la lettera – gli interessi del nostro Paese a causa di ciò che dicono gli americani o gli israeliani. Muhammad bin Salman ha afferrato il potere e sta spingendo il Paese verso una crisi che ci sta inghiottendo. Non vedo altro modo con cui salvarmi, tranne che la morte. Se vivo, mi costringeranno a prendere parte di nuovo al massacro dell’inerme popolo yemenita.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, più di 2.600 persone, in maggioranza civili, sono stati uccisi e altri 9.755 feriti a seguito degli attacchi aerei sauditi.
Il regime di Al-Saud ha iniziato la campagna militare contro lo Yemen a fine marzo – senza un mandato delle Nazioni Unite – nel tentativo di indebolire il movimento Houthi Ansarullah. Riyad cerca di riportare al potere l’ex presidente dello Yemen, Abd Mansour Hadi Rabbuh, un fedele alleato del regime di Al-Saud.