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Partono dalla Sardegna le bombe saudite che devastano lo Yemen

Dal marzo 2015 a oggi sono oltre 15mila i civili che hanno perso la vita nella guerra in Yemen, comprese donne e bambini. Continui raid che mietono vittime, senza troppa distinzione tra militari e civili. Bombe intelligenti che stanno devastando lo Yemen: ordigni da 870 chili di peso, di cui 250 di esplosivo. Ebbene queste armi letali, sono made in Sardegna, Domusnovas, per la precisione, dove dal 2010 ha sede lo stabilimento della Rwm Italia munitions Srl, costola della Rheinmetall Defence, colosso tedesco degli armamenti, che continua le spedizioni.

YemenSecondo un’inchiesta del sito Reported.ly (tradotta in italiano da il Post.it) le bombe usate dagli Emirati Arabi per radere al suolo Sana’a, capitale dello Yemen, sono arrivate via Genova in Arabia Saudita proprio dalla fabbrica sarda. Diversi testimoni oculari e media locali dell’isola sarda hanno fotografato decine di bombe sulla pista dell’aeroporto di Cagliari. Sotto la stretta sorveglianza della polizia italiana, le bombe sono state caricate a bordo di un aereo cargo Boeing 747, fermo a poca distanza dall’area partenze dello scalo cagliaritano.

Le bombe sul piazzale dell’aeroporto di Elmas hanno suscitato le reazioni dei politici isolani. “Chiedo a tutte le forze politiche di attivarsi per fare chiarezza e per capire cosa sta succedendo e se dobbiamo continuare a vivere in un territorio militarizzato”, attacca il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti della componente Commissione Difesa, che su twitter mostra le foto del “carico di morte”. La foto del carico permette di identificare le bombe Mk80, serie prodotte ed esportate dalla Rwm Italia nei contratti del valore di centinaia di milioni di dollari dal 2011.

Un “normale volo commerciale”? Sembrerebbe di sì, stando alla dichiarazione rilasciata dall’Enac e pubblicata dall’Ansa, secondo cui l’aereo era “regolarmente autorizzato” come “un volo commerciale regolare”. Senza pudore la risposta dell’Enac al politico sardo Mauro Pili, indignato per la spedizione da un aeroporto civile, che aveva chiesto se l’aereo cargo fosse stato autorizzato a portare armi.

Di fronte alle migliaia di morti civili, ai milioni di sfollati, alla scarsità di cibo per la maggioranza della popolazione, alle eclatanti violazioni dei diritti umani, al silenzio assordante delle società occidentali sul massacro del popolo yemenita, il nostro pensiero va a questi “normali voli commerciali” che rendono denaro sporco, di cui beneficiano molti fondi pensione europei ed americani, compresi i fondi statali, e alle responsabilità che ha l’Italia nel commettere o facilitare serie violazioni dei diritti umani internazionali nell’esportazione di armi, che spesso collima con il traffico d’armi.

di Cristina Amoroso

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