Medio Oriente

Arabia Saudita ostacola indagine Onu sui crimini di guerra nello Yemen

L’Arabia Saudita ha esercitato forti pressioni contro una risoluzione occidentale che estenderebbe il mandato degli investigatori delle Nazioni Unite che hanno documentato possibili crimini di guerra in Yemen da parte della coalizione guidata da Riyadh.

La missione saudita presso le Nazioni Unite a Ginevra non ha risposto immediatamente a una domanda sulle accuse. La mozione, proposta da Paesi tra cui Paesi Bassi e Canada, dovrebbe essere discussa giovedì in una sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Il voto sarà vicino e potrebbe dipendere dal numero di astensioni al forum dei 47 Stati membri.

Il gruppo di eminenti esperti, istituito dal Consiglio nel 2017, ha ripetutamente riscontrato che gli attacchi aerei e i bombardamenti della coalizione durante i sette anni di aggressione guidata dai sauditi possono costituire crimini di guerra.

Pressioni saudite

Afrah Nasser, ricercatore yemenita presso il gruppo statunitense Human Rights Watch, ha dichiarato: “L’Arabia Saudita, una delle parti principali del conflitto in Yemen accusata di gravi violazioni, inclusi probabili crimini di guerra, insieme ai suoi alleati della coalizione, sta impegnandosi in un instancabile campagna di lobbying per dissuadere gli Stati del Consiglio dei diritti umani dal rinnovare il mandato d’inchiesta”.

Se il Consiglio si piega alle pressioni saudite e non prolunga il mandato di due anni, ha affermato, sarebbe “una macchia sulla credibilità del Consiglio e uno schiaffo in faccia alle vittime”.

Una dichiarazione congiunta dell’Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani e del gruppo per i diritti dello Yemen Mwatana ha affermato che una campagna di lobbying saudita sembra intensificarsi a livello globale nel tentativo di sciogliere il sostegno alla risoluzione e fermare il gruppo di investigatori.

Kamel Jendoubi, capo del gruppo di esperti indipendenti, ha dichiarato nel presentare il suo ultimo rapporto il mese scorso che gli attacchi aerei lanciati dalla coalizione “continuano a mietere vittime civili”.

Oltre 23mila raid aerei dell’Arabia Saudita

Dal marzo 2015, ha affermato Jendoubi, si stima che la coalizione abbia effettuato oltre 23mila attacchi aerei, causando la morte di oltre 18mila civili.

La sua ultima indagine ha riguardato quattro attacchi aerei della coalizione in cui le bombe sono cadute su case civili, fattorie e un importante porto. Il funzionario ha espresso preoccupazione per il mancato rispetto dei principi di proporzionalità e precauzioni in tali attacchi.

L’Arabia Saudita ha lanciato la sua aggressione militare contro lo Yemen nel marzo 2015 in collaborazione con alcuni dei suoi Stati alleati come gli Emirati Arabi Uniti e con il supporto di armi e logistica dagli Stati Uniti e da diversi Paesi occidentali.

L’obiettivo era riportare al potere l’ex regime appoggiato da Riyadh e schiacciare il popolare movimento Ansarullah che ha gestito gli affari di stato in assenza di un governo efficace nello Yemen.

La guerra si è fermata ben lontana da tutti i suoi obiettivi, nonostante abbia ucciso decine di migliaia di yemeniti e aver provocato la peggiore crisi umanitaria del mondo.

di Yahya Sorbello

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