Parigi, continua la violenza dopo la morte di un giovane arrestato
di Cinzia Palmacci
Nuovi scontri sono scoppiati tra polizia e manifestanti francesi nella periferia di Parigi per la terza notte consecutiva a causa della rabbia suscitata dalla morte di un giovane uomo in custodia alla polizia.
Giovedì sera, un gruppo di manifestanti furiosi ha dato fuoco a 15 veicoli nella città di Beaumont-sur-Oise, a nord di Parigi, due giorni dopo Adama Traoré, 24 anni, è morto dopo il suo arresto da parte della polizia. La famiglia e gli amici di Traoré dicono che era sano, ed è stato “picchiato a morte” dopo essere stato preso in custodia con l’accusa di interferire con l’arresto del fratello in un caso di estorsione. Le autorità, tuttavia, hanno dichiarato che Traore è stato colpito da una grave infezione al momento della sua morte, citando il rapporto dell’autopsia che però ha mostrato piccoli segni di violenza sul suo corpo.
Il procuratore locale Yves Jannier ha detto che Traore “svenne durante la corsa” verso la stazione di polizia, aggiungendo che i paramedici chiamati a soccorrerlo non sono riusciti a rianimarlo. Jannier inoltre ha aggiunto che i risultati dell’autopsia hanno dimostrato che l’infezione era “molto estesa” e aveva “coinvolto diversi organi”. “Hanno assassinato mio fratello il giorno del suo compleanno. Era da tanto tempo che gli stavano dietro e ora l’hanno preso”, ha dichiarato la sorella del ragazzo ucciso. Per lei, Adama è morto per un arresto cardiaco in seguito alle percosse degli agenti”.
La famiglia della vittima, tuttavia, si è riservata di chiedere il parere di un esperto esterno prima della sua sepoltura. “L’infezione che ha colpito Adama Traoré non spiega comunque le cause della sua morte”, ha detto l’avvocato della famiglia, Karim Achoui. Gli scontri sono scoppiati martedì subito dopo la notizia della morte di Traoré. Durante gli scontri, cinque membri della polizia paramilitare francese sono stati feriti e nove le auto date alle fiamme, mentre diversi edifici pubblici sono stati danneggiati. L’agitazione si è protratta fino a mercoledì sera in alcuni villaggi situati a circa 30 chilometri a nord di Parigi, con i manifestanti infuriati che hanno tentato di raggiungere l’ufficio del sindaco e hanno dato alle fiamme una scuola materna.
Le forze di sicurezza francesi sono molto tese, dopo mesi di massima allerta per gli attacchi terroristici e le manifestazioni di protesta contro il governo del paese. Una situazione potenzialmente esplosiva proprio come nel 2005 quando due ragazzi, Zyed e Bouna, rispettivamente di 15 e 17 anni, di ritorno da una partita di calcio, furono inseguiti dalla polizia e per paura si rifugiarono in una cabina della rete elettrica di Clichy-sous-Bois, nella periferia parigina, dove morirono folgorati. L’episodio segnò inizio di due settimane di sommosse incendiarie.