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Israele: nuova brigata per il fronte settentrionale

Alla luce dell’ascesa di Hezbollah in Libano, i ministri del governo israeliano sostengono l’espansione del fronte settentrionale. Il loro obiettivo è ripristinare l’equilibrio nel nord, così come il prestigio e la deterrenza di Israele, entrambi indeboliti dalle azioni di Hezbollah. Si prevede che le operazioni della Resistenza e l’uso di missili di precisione introdurranno una nuova dinamica, che potrebbe comportare una graduale escalation, una limitata attività di combattimento o un aumento dell’intensità degli attacchi senza raggiungere al momento una guerra su vasta scala. L’esito finale dipende dall’emergere di potenziali scenari per la battaglia di Rafah, che potrebbero portare a un’escalation regionale.

Israele annuncia nuova brigata “Harim”

L’esercito israeliano ha annunciato la costituzione di una nuova brigata regionale denominata “Harim” al confine con Siria e Libano, con l’obiettivo di ricostruire le forze combattenti nel nord e prepararsi ad eventuali sviluppi sul campo. La brigata, che dovrebbe iniziare le operazioni nelle prossime settimane, sarà sotto il comando della Divisione-210 e assumerà compiti di difesa nelle aree di Jabal al-Sheikh e Jabal al-Rus (Monte Dob). Il tenente colonnello Liron Appleman guiderà la brigata al confine settentrionale.

Nell’annuncio, il generale di brigata Zion Retson, vice comandante della “Divisione 210”, avrebbe affermato che la creazione della nuova brigata consentirà di rispondere in modo efficace e di prepararsi alla difesa e all’attacco in vari scenari, tenendo conto del terreno e del nemico.

La sfida principale a Gaza è la guerra urbana e le difficoltà di movimento, ma anche il terreno montuoso al confine settentrionale con il Libano pone delle sfide. La nuova brigata avrà un focus regionale, in particolare sulla difesa del Monte Sheikh e del Monte Dov, che sono aree montuose al confine con le alture di Golan e il nord di Israele, formando un triangolo tra Israele, Libano e Siria.

Alta tensione al confine settentrionale

Secondo Yoaf Zeyton, corrispondente militare del quotidiano Yediot Ahronoth, la creazione della nuova brigata è una risposta alle tensioni al confine settentrionale con il Libano. Queste tensioni hanno provocato l’evacuazione di oltre 80mila israeliani dall’Alta Galilea. Il reporter militare spiega che Israele deve affrontare varie sfide e minacce in Siria, oltre a combattere Hezbollah. Pertanto, la nuova brigata è stata istituita per rispondere alle esigenze operative dell’esercito israeliano durante la guerra, seguendo il piano d’azione del Comando Nord. 

Inoltre, un sondaggio condotto dal Regional Knowledge Center del Tel Hai Academic College e dal gruppo di autorità della Galilea orientale, rivela che l’alto livello di sostegno sul fronte libanese influisce notevolmente sul morale dei coloni del nord. Dall’indagine emerge che solo il 60% degli sfollati è certo del proprio ritorno una volta finiti i combattimenti, mentre 4 sfollati su 10 non torneranno, numeri significativi secondo il quotidiano.

di Redazione

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