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Quattro palestinesi in sciopero della fame ammanettati ai letti d’ospedale

di Giovanni Sorbello

Quattro detenuti palestinesi in sciopero della fame sono in condizioni critiche presso l’ospedale israeliano di Harofeh Assaf.

I quattro detenuti, in sciopero da oltre 50 giorni, sono stati ammanettati ai loro letti d’ospedale dalle autorità carcerarie israeliane. Secondo l’agenzia palestinese Ma’an, i prigionieri hanno dichiarato di essere entrati in sciopero della fame in segno di protesta contro la detenzione amministrativa – una politica israeliana di detenzione senza accusa né processo, utilizzata quasi esclusivamente contro i palestinesi.

Gli scioperanti restano in condizioni di salute molto critiche, hanno perso molti chili di peso e sono affetti da forti dolori.

Il comitato per i diritti dei detenuti palestinesi ha riferito che 120 prigionieri palestinesi continuano il loro sciopero di solidarietà lanciato a sostegno del militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Bilal Kayed, che ha concluso la scorsa settimana il suo sciopero della fame durato 71 giorni. L’Israel Prison Service continua ad imporre sanzioni sui prigionieri, tra cui il confinamento di gruppo, che vieta tutte le visite.

La politica israeliana della detenzione amministrativa è stata fortemente criticata da vari gruppi per i diritti che hanno accusato Israele di usare la politica per erodere la vita politica e sociale palestinese, arrestando decine di palestinesi senza alcuna prova. La detenzione amministrativa è una procedura che dovrebbe essere applicata in casi eccezionali, laddove sia in pericolo la sicurezza dello Stato. Al detenuto viene negato il diritto di conoscere il proprio capo d’imputazione, non può consultare il proprio avvocato, né può ricevere visite dei familiari. Una misura tanto restrittiva ha delle applicazioni molto specifiche e limitate.

La detenzione amministrativa attuata dalle autorità israeliane viola molti standard internazionali, in particolare gli articoli 49 e 76 della Quarta Convenzione di Ginevra. Ma questo non basta perché la Comunità Internazionale prenda dei provvedimenti seri e agisca con fermezza. Almeno fino ad oggi, la politica israeliana è rimasta impunita, suscitando nient’altro che una condanna puramente formale e la solita, ipocrita indignazione che mortifica le vittime di tanta barbarie e rende carta straccia le leggi internazionali.

Secondo l’associazione palestinese Addameer, almeno settemila palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, 750 dei quali sono stati trattenuti in detenzione amministrativa.

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