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Palestina e il ricatto Usa sugli aiuti

L’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) ha espresso rabbia per la minaccia del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di tagliare gli aiuti all’agenzia palestinese per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unrwa), dichiarando che la nazione “non sarà ricattata”.

Beirut – Campo profughi palestinese di Sabra e Chatila

In una dichiarazione rilasciata mercoledì, Hanan Ashrawi, membro del Comitato esecutivo dell’Olp, ha condannato la decisione di Trump del mese scorso, di riconoscere Gerusalemme al-Quds come la “capitale” di Israele e spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv alla città occupata.

Nella giornata di ieri, in una serie di tweet, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti pagano “i palestinesi cento milioni di dollari all’anno” e tuttavia non ricevono “nessun apprezzamento o rispetto”. Il cambio di politica di Trump su Gerusalemme (al-Quds) ha portato il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, a dichiarare formalmente che i palestinesi non accetterebbero più gli Stati Uniti come mediatore per contribuire a risolvere il decennale conflitto israeliano-palestinese, mentre Washington è “completamente prevenuta” nei confronti di Tel Aviv.

“Ma con i palestinesi che non vogliono più parlare di pace, perché dovremmo fare uno di questi enormi pagamenti futuri a loro?”, afferma Trump. Ashrawi ha inoltre sottolineato che “i diritti palestinesi non sono in vendita”.

I tweet di Trump sono arrivati poche ore dopo che l’ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu, Nikki Haley, ha dichiarato che l’amministrazione Trump stava valutando l’ipotesi di bloccare i finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro, che fornisce aiuti a milioni di profughi palestinesi. “Non vuole dare ulteriori finanziamenti finché la Palestina non accetterà di tornare al tavolo delle trattative, e ciò che abbiamo visto con la risoluzione non è stato d’aiuto alla situazione”, ha aggiunto.

Rapporti ufficiali hanno riferito che gli Stati Uniti sono stati il maggior donatore per l’agenzia, con un impegno di quasi 370 milioni di dollari a partire dal 2016.

di Redazione

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