Palestina

Palestina, la lotta armata è una necessità

Le crisi aumentano in tutto il mondo, ma la questione cronica della Palestina occupata dai sionisti persiste senza alcuna soluzione in vista e nessuna seria preoccupazione per la profanazione quotidiana delle santità islamiche da parte di Israele.

Al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell’Islam, è stato nuovamente preso d’assalto l’altro giorno da teppisti sionisti armati che cantavano slogan contro il popolo palestinese oppresso, mentre i soldati israeliani erano spettatori silenziosi del crescente calpestio della dignità umana e dei diritti.

Nel mondo attuale, sebbene la necessità di preservare la dignità umana sia stata richiamata da convenzioni e dichiarazioni internazionali, ciò che vediamo in pratica è che ogni giorno la dignità umana viene calpestata con la tacita approvazione degli Stati Uniti e delle maggiori potenze europee, che appoggiano senza vergogna il terrorismo israeliano contro il popolo palestinese.

Terrorista è colui che si difende?

Cosa dovrebbe fare il popolo palestinese, sia coloro che vivono sotto l’usurpazione sionista diretta in Cisgiordania, e le aree occupate nel 1948, sia nell’enclave assediata chiamata Gaza, quando la loro situazione non conosce fine? Non passa giorno in cui non siano presi di mira dagli usurpatori della loro patria, e vengano uccisi deliberatamente dai soldati sionisti e dai coloni ebrei che affluiscono illegalmente da varie parti del mondo per impossessarsi delle terre dei palestinesi.

E se i palestinesi osano difendersi, vengono bollati come “terroristi”, con i media occidentali supini alla volontà sionista per evidenziare i “crimini violenti” contro gli israeliani “pacifici” e “amanti della pace”.

L’Onu, in particolare il suo Consiglio di sicurezza, guarda dall’altra parte, mentre i regimi che governano gli Stati arabi non hanno alcun interesse, se non a parole, per la questione cronica della Palestina. Ora, gli Stati arabi stanno commettendo un aperto tradimento normalizzando i legami con il criminale regime di Israele.

È giunto il momento che i palestinesi si rendano conto che le semplici proteste a Gerusalemme, il lancio di pietre contro i sionisti armati in Cisgiordania e alcuni rozzi proiettili sparati contro gli occupanti da Gaza, sebbene atti lodevoli, non sono sufficienti per spaventare i loro nemici, per non parlare di scacciarli dalla terra usurpata della Palestina.

Dovrebbero prendere spunto dallo spirito indomabile e dai metodi innovativi del movimento di Resistenza libanese, Hezbollah, o dall’eroismo del popolare movimento Ansarullah dello Yemen contro gli invasori che possiedono una tecnologia militare all’avanguardia.

Palestina, difendersi non è un crimine

In altre parole, solo una lotta armata ben organizzata con forme asimmetriche di guerra moderna, inclusi missili guidati e droni telecomandati che eludono i radar, è l’unica soluzione per rimediare alla loro difficile situazione che richiede ulteriori sacrifici in risposta al terrorismo di Israele.

Non è certo un crimine né terrorismo per un popolo oppresso, occupato e massacrato, acquisire qualsiasi forma di equipaggiamento di difesa che sia possibile procurarsi con qualsiasi mezzo per proteggere la propria vita, la propria dignità, i propri luoghi religiosi, la propria terra e le proprie famiglie.

Il punto importante, tuttavia, è stare in guardia contro le pressioni, le minacce e l’inganno di entrambi i nemici implacabili come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia; e quei regimi arabi che ora si divertono apertamente con Israele, come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain, con i sauditi che conversano segretamente con i sionisti.

Per essere più precisi, a meno che il popolo palestinese non resista e rifiuti con ferma convinzione uno di quei metodi inutili di colloqui, negoziati e mediazione tanto sperimentati che non hanno mai prodotto risultati, la loro situazione non cambierà mai.

Un punto importante da notare è che la tecnologia della difesa, oltre ad essere disponibile sul mercato internazionale, può essere assemblata attraverso dati accessibili sui siti web, e non mancano le mani d’aiuto. Tutto ciò di cui ha bisogno è l’ingegnosità dei palestinesi, come gli yemeniti hanno dimostrato con piena fiducia nell’Assistenza Divina e piena fiducia nelle proprie capacità.

di Redazione

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