Palestina: indagate sullo smaltimento di scorie nucleari
Palestina – Il primo ministro dell’Autorità palestinese (Ap), Mohammad Shtayyeh, ha chiesto di indagare sulla sepoltura da parte del regime sionista di scorie nucleari e chimiche pericolose nei territori palestinesi occupati, ha riferito Arab48.
Durante una conferenza sui cambiamenti climatici tenutasi a Ramallah alla presenza di alcuni ambasciatori stranieri, Shtayyeh ha fatto luce sulle pericolose misure del regime di occupazione che devastano l’ambiente palestinese.
Ha sottolineato che il numero di malati di cancro nel sud della città occupata di Al-Khalil in Cisgiordania è nettamente aumentato, collegandolo all’accumulo di scorie nucleari, chimiche e solide da parte dei sionisti.
“Seppellire scorie nucleari, chimiche e solide israeliane rappresenta un pericolo per l’ambiente e per la salute delle persone”, ha sottolineato.
Il primo ministro ha suggerito che il mondo dovrebbe guardare al cambiamento climatico nello stesso modo in cui sta guardando al Covid-19; come una pandemia.
Il regime sionista ha sradicato 2,5 milioni di alberi dal 1967, inclusi 800 ulivi secolari “come parte della sua guerra all’ambiente e come parte del suo progetto coloniale”, ha affermato Shtayyeh.
Palestina razziata dal regime sionista
Il bilancio idrico annuo della Palestina è di circa 800 milioni di metri cubi e il regime sionista ne “ruba” 600 milioni di metri cubi. Il furto d’acqua – continua Shtayyeh – fa parte delle “sistematiche politiche colonialiste di Israele per trasformare le nostre terre in deserto e impadronirsene”.
L’Autorità Palestinese ha adottato il Programma Greening Palestine dieci anni fa e ha speso 25 milioni di dollari per piantare nuovi alberi in Cisgiordania e in parti della Striscia di Gaza. “È triste che ogni albero che abbiamo piantato nella Striscia di Gaza nell’area di Beit Hanoun sia stato raso al suolo dalle forze di occupazione durante le loro ripetute aggressioni contro la Striscia”, ha dichiarato il primo ministro.
Secondo il diritto internazionale, la Cisgiordania e Gerusalemme orientale sono considerati territori palestinesi occupati e tutte le attività di insediamento sionista sono illegali.
di Redazione