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Palestina, come negare il diritto di un popolo ad esistere

Palestina – Il problema vivibilità costituisce un rebus insormontabile nell’ambito della questione del ritorno ad una possibile normalità. In quella che è la zona più popolosa del mondo arabo, il termine vivibilità tuttavia ha perso il suo significato da molto tempo a favore di ben altri termini quali incertezza, rovine, distruzione. E anche il possibile ritorno alla normalità è accerchiato da un’aurea di incertezza dovuta ad un governo, quello israeliano, che può emettere da un momento all’altro un ordine di demolizione a scapito dei palestinesi di Gaza.

Recentemente si è messo in evidenza come i bambini in Palestina porteranno con se traumi psicologici per anni ancora. Una delle cause principali di tali traumi è la mancanza di un posto sicuro, di un rifugio in cui possano nascondersi e salvarsi. In questo ambito, una delle ultime indagini dell’Onu, “Under threats”, non lascia dubbi sul fatto che la mancanza di una casa rende impensabile una vita sicura.

Il governo di Tel Aviv si è difeso affermando che gli edifici abbattuti non avevano un regolare permesso di costruzione, cosa probabile dato che Israele nega regolarmente qualsiasi permesso a qualsiasi palestinese.

Nel suddetto rapporto dell’Ocha (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) si mostra che dal 1988 al 2014 sono stati emessi 14mila ordini di demolizioni di edifici appartenenti a palestinesi. E in una sola settimana sono state demolite ben 63 case lasciando 132 persone senza un tetto, senza il loro unico posto sicuro.

La stessa cosa avviene anche in Cisgiordania, qui organizzazioni internazionali come Amnesty International o Oxfam, hanno sottolineato che le demolizioni avevano anche un altro fine: allargare il territorio per ulteriori colonie israeliano, che sono del tutto illegali dato che si tratta di territorio palestinese.

Il governo israeliano sta attuando per vie traverse quello che era il piano di espansione di Ben Gurion. Dal 1967, più di mezzo milione di coloni israeliani hanno occupato territori palestinesi. Infatti, secondo le Nazioni Unite tutti i territori occupati da Israele con e dopo la seconda guerra arabo-israeliana sono da giudicarsi occupati illegalmente. L’occupazione viola anche il trattato di Ginevra, che vieta la costruzione su territori occupati.

di Carolina Ambrosio

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