Palestina, armi americane uccidono i sionisti
Israele sta affrontando una serie di minacce interne ed esterne, con i funzionari del regime sempre più confusi nell’affrontare il problema della sicurezza. Con l’intensificarsi del conflitto nelle terre occupate della Palestina, i sionisti sono sempre più incapaci di combattere la Resistenza. Le quotidiane operazioni dei palestinesi rappresentano una grave minaccia esistenziale per il regime.
Un recente rapporto del quotidiano Yedioth Ahronoth mostra che il regime sionista non è stato in grado di contenere l’escalation della Resistenza. I funzionari israeliani giustificano il fallimento affermando che negli ultimi anni grandi quantità di armi sono state contrabbandate in Cisgiordania dalla Siria e dall’Iraq. Affermano che non esiste villaggio o città in Palestina dove i residenti non siano in possesso di armi.
Secondo il giornale, i palestinesi hanno anche ricevuto armi di fabbricazione statunitense attraverso i confini della Giordania e dell’Egitto, oltre ad armi e munizioni che hanno sottratto dalle basi militari del regime sionista.
Il rapporto fa anche riferimento a una terza generazione di combattenti palestinesi che non si preoccupano di rivelare la propria identità sui social media poiché questo li ha trasformati in eroi del popolo palestinese.
Un recente rapporto del canale televisivo i24NEWS mostra che in ottobre i palestinesi hanno condotto 916 operazioni di resistenza contro i sionisti. I dati dei media sionisti riportano un totale di 29 soldati israeliani uccisi dai combattenti della Resistenza nel 2022, un record dal 2005.
di Redazione