Ospedale Covid a Milano, parte l’inchiesta
Il tanto osannato Ospedale Covid costruito nei padiglioni della Fiera di Milano, costato 25 milioni di euro ma che ha ospitato solo 21 pazienti, entra nel fascicolo conoscitivo della Procura del capoluogo lombardo. L’inchiesta parte dopo l’esposto dell’Adl Cobas sulla struttura intensiva realizzata grazie alle donazioni di personaggi famosi e non. A dovere di cronaca è giusto dire che al momento non vi sono né indagati né ipotesi di reato.
È un atto dovuto quello che la Procura di Milano ha compiuto, un’indagine conoscitiva che fa seguito all’esposto presentato dal sindacato nei giorni scorsi. L’ufficio che si occuperà del fascicolo è il “Dipartimento di contrasto ai reati nella Pubblica Amministrazione”. Nella denuncia, firmata dal portavoce del sindacato Riccardo Germani e depositata tramite l’avvocato Vincenzo Barbarisi, si segnala che l’operazione della costruzione della struttura modulare in Fiera “presenta delle criticità già dal giorno successivo alla decisione di pubblicizzazione da parte di Regione Lombardia della ‘Fondazione Fiera Milano per la lotta al Coronavirus‘”. Criticità relative anche “alle cospicue donazioni arrivate da parte dei privati per un totale di 21 milioni di euro” a questa Fondazione.
A detta del sindacato la spesa si è rivelata del tutto inutile visto che erano disponibili gli impianti già attivi di Legnano. Si tratterebbe di spreco di risorse avvenuto nel momento di maggiore crisi della Sanità lombarda essendo tutt’ora la Lombardia la regione con più contagi e più decessi. Il modello pensato negli anni addietro da Formigoni ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza e fragilità con un sistema territoriale sgangherato che ha portato al collasso gli ospedali. La medicina territoriale, in Lombardia, è stata messa ai margini.
Ospedale Covid, ultima mangiatoia Sanità lombarda
I fondi si sarebbero potuti utilizzare diversamente investendo in tamponi per medici, infermieri e personale delle Rsa, altra nota dolente della gestione lombarda del Covid19. Intervenire con squadre di medici direttamente nel domicilio dei cittadini avrebbe evitato l’ospedalizzazione ed il collasso delle terapie intensive.
Il sindacato ha chiesto altresì di verificare se la tutela degli interessi privati abbia avuto la prevalenza rispetto alla salute pubblica nella costruzione dell’Ospedale Covid in Fiera. Che la Sanità lombarda sia ammantata di una sorta di sacralità lo si è capito dai tumulti scoppiati alla Camera durante l’intervento di Riccardo Ricciardi dove ha affermato, senza giri di parole, che “Il modello Lombardia” ha poco da essere invidiato visto l’alto numero delle vittime che giornalmente aggravano il tabellino.
La reazione della Lega, che si è sentita toccata direttamente, è stata delle peggiori tra urla e minacce fisiche tanto che Ricciardi è stato protetto dai commessi della Camera. Eppure le parole di Ricciardi non hanno insultato nessuno ma hanno solo tolto il sacro velo sulla gestione pessima della Sanità lombarda.
Forse non è ancora il momento, si contano ancora i morti, ma prima o poi sarà doveroso mostrare i danni causati da decenni di continui tagli alla Sanità pubblica a vantaggio di quella privata, vera mangiatoia della politica lombarda.
di Sebastiano Lo Monaco