Oslo da Roma dista 2.471 chilometri, ma più che la distanza in sé a rimarcare la netta lontananza tra due capitali europee è l’approccio alle problematiche, su tutte quella delle automobili. Seppur la bella capitale norvegese è composta da seicentomila abitanti, mentre la città eterna è composta da oltre due milioni e mezzo di abitanti, è pur vero che i motivi per affrontare in modo serio i problemi dovrebbero essere più pregnanti nella capitale italiana.
Oslo in questi anni sta subendo un cambiamento epocale, studiato da tutte le maggiori città mondiali. L’obiettivo della capitale norvegese è quello di eliminare dalla circolazione le automobili iniziando dal centro città ormai off limits per i pochi veicoli a benzina e diesel rimasti in circolazione. Dal 2015 un’area pari a 1,3 km quadrati ha già subito la prima trasformazione. 800 posti auto sono scomparsi ed hanno lasciato spazio ai pedoni, al verde pubblico e soprattutto alla nuova idea di mobilità, azione che ha portato alla nomina di “Oslo capitale verde europea”. Il 70% delle emissioni era dovuto al traffico automobilistico, adesso in centro è permesso spostarsi solamente a piedi, con i mezzi pubblici, in bici o con i monopattini elettrici con una progettazione durata quattro anni.
Nelle aree dove prima si trovavano i parcheggi adesso si trova il bike sharing e panchine che permettono alle persone di sedersi comodamente. Prima della rivoluzione verde ci si poteva sedere solo nei caffè all’aperto, considerando che il tutto avviene in un Paese del nord Europa, con un inverno molto rigido e con poche ore di luce. Il numero dei pedoni è cresciuto di quattrocentomila in in solo anno ma non è finita, la prossima azione sarà quella di collegare i tre chilometri che separano la capitale norvegese dal fiordo tramite piste pedonali e ciclabili.
Motivazioni
Le motivazioni? Ambientali e soprattutto sociali, visto che per l’assessore del comune di Oslo che si sta occupando di portare avanti questa rivoluzione le strade appartengono ai cittadini. A sostenere la rivoluzione verde sono soprattutto i giovani che nell’azione dell’amministrazione hanno trovato un valido alleato. All’interno dell’“anello verde” di Oslo tutto ha una mobilità elettrica. Anche i corrieri si sono dovuti adeguare, cosa che ha fatto anche l’Ibm che ha sede in pieno centro dove al posto dei garage che ospitavano le auto dei 600 dipendenti, adesso si possono trovare i parcheggi per le biciclette. Per l’assessore ai Trasporti Sirin Stav, “l’obiettivo principale è quello di ridurre il traffico e creare più spazio per la popolazione, con numeri che danno in crescita il commercio nella zona centrale della città al contrario di quanto si sarebbe potuto pensare inizialmente”.
Se ciò è stato possibile è dovuto principalmente al potenziamento del trasporto pubblico con la maggioranza della popolazione che preferisce utilizzare autobus e metro piuttosto che utilizzare l’auto. La novità principale è che tutti gli autobus sono elettrici e quelli che si trovano sul lungomare di Oslo sono anche senza conducente, con i capolinea dei nuovi autobus già adattati a stazione di ricarica ad alta velocità. Considerando che per ricaricare un autobus ci vogliono appena sette minuti che è il tempo per una normale sosta al capolinea, l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di avere una flotta totalmente ad emissioni zero entro i prossimi dieci anni.
Oslo in completa transizione elettrica
Oslo è in completa transizione elettrica, il prossimo passo sarà quello di eliminare i traghetti che fanno la spola dal centro città con navi totalmente ad emissioni zero. Anche il servizio taxi entro il 2023 sarà totalmente ad emissione zero e questo si va ad inserire con l’altra filosofia norvegese che è quella di donare incentivi per coloro che acquistano auto elettriche. Sono sempre di più i cittadini che optano per questa soluzione, tanto da far costruire nei sotterranei della fortezza di Akershus, davanti al comune, un parcheggio riservato alle sole auto elettriche che possono essere ricaricate gratuitamente.
Ci si rende conto di come i problemi sono quelli comuni ad ogni grande città, ma che a cambiare radicalmente sono le strategie adottate per risolverli. È innegabile che il tutto sia guidato da una volontà politica che invece di nascondere i problemi sotto il tappeto, se ne fa carico avendo come obiettivo principale l’interesse collettivo, vero obiettivo di una politica sana.
di Sebastiano Lo Monaco