Le operazioni in Siria e la mano di Soleimani
Uno degli artefici delle operazioni militari contro i gruppi terroristici in Siria ed Iraq è sicuramente l’architetto, così come viene definito nell’ambiente il generale iraniano Qasem Soleimani che, per gli europei, è un nome avvolto totalmente nel mistero.
Soleimani è il capo della “Forza Quds”, unità speciale delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc). Le operazioni russe in Siria sono state pensate insieme all’architetto iraniano che ha descritto lo scenario ideale perchè le operazioni avessero il successo sperato. La prima visita di Solemaini in Russia è datata luglio 2015, non ci sono fonti certe su questo ma si è portati ragionevolmente a pensare che, il generale iraniano, abbia incontrato Vladimir Putin ed il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu.
Fonti affermano che, il generale iraniano ha compiuto quattro viaggi a Mosca. I periodi sarebbero: fine Luglio, inizio Agosto, Dicembre 2015 e metà Aprile del 2016, fonti confermate da Gazeta.ru. E’ lo stesso Soleimani ad affermare di aver discusso l’operazione siriana con i russi già nel 2013. A fermare tutto, però, vi fu la destabilizzazione in Ucraina che portò ad un rallentamento dei contatti.
Il nome di Qasem Soleimani si trova nella lista nera delle 15 persone e politici iraniani alla quale è vietato, dalle Nazioni Uniti, di lasciare il Paese, in quanto sono connessi con lo sviluppo del presunto programma nucleare. Ecco il mistero intorno alla visita e al nome del generale iraniano.
In Iran, Soleimani è una sorte di mito. Qasem, nasce da una famiglia di contadini, nella provincia di Kerman. Da giovane si ritrova strenuo sostenitore delle idee rivoluzionarie. Si unisce al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. L’Irgc gioca un ruolo chiave nella guerra imposta Iran–Iraq del 1980–1988. Soleimani si ritrova a partecipare alla preparazione dei corpi d’elite. Da quella esperienza, il generale ha posto le basi per la creazione di un’unità speciale che ha combattuto contro l’allora dittatore iracheno Saddam Hussein. Nel 1988 Soleimani diventa il capo della Forza Quds.
Quando le città siriane prima e irachene dopo sono cadute nelle mani dello Stato islamico, le unità di Soleimani hanno risposto immediatamente. Le operazioni in Siria e la lotta contro l’Isis sono diventate, per l’Iran, le priorità. Il generale ha preso il comando e si è trasferito con i suoi migliori uomini a Baghdad. La Forza Quds ha svolto un ruolo fondamentale nelle principali vittorie delle forze armate irachene a Tikrit, Falluja e Mosul. Soleimani, quindi, è considerato una leggenda vivente.
di Sebastiano Lo Monaco