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Onu: 27mila i terroristi stranieri in Siria e Iraq

Onu – Quasi 27mila terroristi stranieri affiliati all‘Isil rappresentano una grave minaccia in Siria e Iraq, ha dichiarato venerdì scorso il sottosegretario generale responsabile dell’ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite (Onu), Vladimir Voronkov.

Venerdì scorso, durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Voronkov ha dichiarato che i terroristi dell’Isil hanno perso la roccaforte in Siria nel marzo 2019 e hanno dovuto affrontare un cambio di leadership dopo la morte ad ottobre di Abu Bakr al-Baghdadi. Ma questo gruppo terroristico, secondo il diplomatico, rimane ancora al centro della minaccia terroristica transnazionale.

“Dobbiamo rimanere vigili e uniti nella lotta contro questo male. L’Isis ha continuato i suoi tentativi di rianimarsi e ripristinare la sua forza per complesse operazioni internazionali. Le cellule regionali dell’Isis continuano ad aderire alla strategia di consolidamento nelle aree di conflitto, approfittando dei problemi locali”, ha dichiarato Voronkov. “A causa del loro numero elevato, i terroristi stranieri che hanno viaggiato in Iraq e in Siria dovrebbero continuare a rappresentare una grave minaccia a breve, medio e lungo termine, con stime che vanno dai 20mila ai 27mila mercenari”, ha aggiunto l’alto funzionario dell’Onu.

Onu chiede aiuto per i profughi siriani

Trenta organizzazioni umanitarie hanno rivolto un appello alla Comunità Internazionale affinché vengano accolti 180mila profughi siriani (che rappresentano solo il 5% dei profughi in fuga dalla Siria devastata del conflitto dal 2011) che al momento versano in condizioni estremamente precarie.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), ha fatto sapere che è previsto un pacchetto di aiuti e sostegno economico per quei Paesi che si mostreranno propensi all’accoglienza dei profughi e ha elogiato l’operato degli Stati vicini alla Siria che per nove anni hanno accolto migliaia di profughi, primi fra tutti Libano, Giordania e Turchia. L’agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite ha, inoltre, esortato quei Paesi che finora non hanno accolto i profughi a fare la loro parte. L’invito è stato rivolto in particolar modo ai Paesi del Golfo.

di Yahya Sorbello

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